Cosimo Sibilia, Vice Presidente Figc e Presidente LND, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo nel corso di Punto Nuovo Sport Show:
“Tanto orgoglio per le Nazionali: è stata ricostruito tutto il percorso dalla serata di Milano che ci estromise dai Mondiali. Abbiamo un allenatore che ha ricostruito tutto, non solo Mancini che ha fatto una grande ricostruzione.
Qualificazione agli Europei, percorso in Nations League, quello che stiamo facendo con le nazionali giovanili, a partire dall’Under 21. La vittoria più bella è quella che arriverà. Sussidi ai dilettanti? Difficile, la LND sta soffrendo, ma con la solidità economica della Lega dilettanti stiamo portando a pensare più in positivo. La base del calcio sta rinascendo, come il paese: con i problemi del calcio di vertice, per le nostre società c’è la possibilità di guardare con meno pessimismo al futuro.
Ci sono timori e perplessità: stiamo facendo del nostro meglio per creare una sorta di ottimismo per lo sconforto di certi periodi dell’anno. La maggior parte del settore giovanile si svolge a livello dilettantistico: siamo 12mila società e 65mila squadre. La Federazione sta facendo tutto il possibile.
Elezioni Figc? Se i delegati della LND mi chiederanno di candidarmi, lo farò. Al momento non ci sono candidati: fin quando non ci sarà una convocazione del giorni di elezione e non vedo il motivo di fughe in avanti. Conferma di Mancini? Se ci sarà un nuovo presidente, potrebbe essere uno dei primi atti, ma se ne sta parlando anche oggi. Mancini ha ridato entusiasmo a tutti noi: ha rischiato con i giovani.
Nel calcio che vedo? Meno professionismo: 100 società professionistiche non le reggiamo, c’è bisogno di una riforma vera. Non possiamo spendere oltre che quello che non ho. Fiducia nel calcio: dobbiamo capire che fare il passo più lungo della gamba non possiamo permettercelo. Leggiamo che ci sono 15 società di A su 20 che non possono pagare gli stipendi, una in Lega Pro che neppure si è iscritta. Super Lega? Dobbiamo ragionare in ottica di sistema, per quanto ci riguarda ragioniamo in ottica del paese Italia, una riflessione che non possiamo fare oggi”.