Quando Mertens era già Ciro ma non ancora un bomber ed alle spalle si portava semplicemente un passato da esterno alto, il destino ci mise del suo, «eliminò» Milik dal centro dei pensieri di Sarri, spalancò un vuoto lì dentro, in area di rigore, e lasciò che la fantasia dell’allenatore desse forma al proprio disegno, già accennato tra le proprie idee. Insomma, il 9 novembre del 2016, Milik esce da Polonia-Danimarca, si avvia (praticamente) in sala operatoria, e consente a quello che pareva dovesse essere un «falso nueve» diventasse il Re del gol a Napoli, però per sempre, per chiuderci la carriera, come s’intuisce da ciò che ha detto prima che cominciasse la sfida all’Inghilterra nella sua Lovanio. «Io ho ancora un anno e mezzo di contratto con il Napoli, più l’opzione per un’altra stagione ancora. In realtà spero di restare lì per molto tempo ancora. E quando finirà la mia avventura in Italia, tornerò in Belgio per viverci». A. Giordano (CdS)