Gravina e Sibilia ai ferri corti: sullo sfondo una poltrona

Gravina e Sibilia sono ormai ai ferri corti. Ieri, dopo la vittoria di Sibilia e della Lega Dilettanti al Collegio di Garanzia del Coni sono iniziati a volare gli stracci. Tra i due è calato da tempo il gelo, nessuno perdona più nulla all’altro. Sibilia è la seconda volta che la spunta contro le sentenze della giustizia sportiva al Collegio di Garanzia. «Ciò che dispiace è aver dovuto constatare come la Lnd sia stata costretta a ricorrere al massimo organismo della giustizia sportiva per vedere riconosciuta la bontà e la correttezza delle decisioni assunte all’unanimità dal suo Consiglio direttivo. E al contempo siamo ancor più rammaricati che la Figc, e non mi sembra di ricordare molti precedenti in tal senso, si sia costituita nel giudizio contro una sua componente», dice Sibilia. Da qui la replica di Gravina: «Ritengo intempestive e inopportune le dichiarazioni di Sibilia che, in qualità di vice presidente della FIGC, avrebbe dovuto difendere anch’egli la competenza dei giudici federali, indipendentemente dal merito della decisione. La costituzione nel giudizio presso il Collegio di Garanzia è avvenuta al solo scopo di tutelare e preservare la competenza dei giudici endofederali, messe in dubbio dal ricorso». Sullo sfondo c’è già il duello per la poltrona di numero uno della Figc. Perché nessuno dei due vuol cedere il passo all’altro. Esattamente come nel 2018.
Il Mattino
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