TRA ESTATE E INVERNO
Secondo l’analisi del Cies, complessivamente, il calciomercato ha avuto un giro d’affari che ha visto la bellezza di 2,5 miliardi di euro in meno rispetto all’estate del 2019. Duemilacinquecentomilioni in meno: anche solo a scriverlo, vengono i brividi. Resta imponente il flusso di denaro che ha riguardato i cinque campionati principali, in tutto sono stati spesi oltre 3,3 miliardi di euro, ma con un calo immediato del 43% che è destinato a rappresentare una tendenza quantomeno confermata nella prossima finestra di mercato invernale: se il trend dovesse restare questo, si potrebbe registrare un calo di almeno altri 560 milioni rispetto a gennaio 2020, quando sono stati spesi 1300 milioni.
Una situazione che non ha fatto sconti in nessuna lega, solo la Premier ha limitato i danni con “appena” 157 milioni spesi in meno rispetto al 2019 nell’ultima estate. Rendendo quello inglese un pianeta distante anni luce dagli altri con i suoi 1492 milioni investiti anche quest’anno. È la Serie A a rappresentare il secondo campionato più spendaccione, un flusso di denaro da 667 milioni che pure si è ridotto di quasi la metà considerando i 1246 milioni spesi nel 2019. Dietro a sorpresa c’è la Ligue 1, unico campionato a non aver ripreso l’attività nella passata stagione, con 474 milioni spesi rispetto ai 755 del 2019. Clamoroso il crollo di investimenti in Liga, appena 348 milioni rispetto ai 1397 del 2019, più di un miliardo sottratti al mercato spagnolo e internazionale. Infine la Bundesliga, appena 333 milioni spesi rispetto ai 777 dell’estate 2019. Fonte: Nicola Balice (CdS)