Lozano da oggetto misterioso e pedina imprescindibile

IL CHUCKY

Per dare una mano alla manovra offensiva c’è anche Hirving Lozano. «Vai Cuchky», è il refrain costante delle partite del Napoli. Perché senza spettatori le voci degli allenatori si percepiscono a meraviglia e quella di Gattuso, quando chiama Lozano, è un tormentone che dura dall’inizio alla fine delle prestazioni del messicano. Se lo è preso sotto la sua ala e passo dopo passo lo ha accompagnato in un’evoluzione che un anno fa sembrava impensabile (oggi Lozano è il miglior marcatore del Napoli con 4 reti). Gli chiede di fare l’esterno a destra o a sinistra, indifferentemente, e la risposta di Lozano è sempre presente. Contro il Bologna i suoi strappi hanno fatto la differenza. Denswil se lo sognerà per almeno un paio di notti, perché ogni qual volta lo ha puntato, lo ha sistematicamente saltato.

Velocità, tecnica e dribbling: un mix che in questo momento fa la differenza nel Napoli. Attaccare dal lato di Lozano vuol dire essere imprevedibili e creare scompiglio al limite dell’area avversaria. Un film che lo scorso anno sembrava impossibile da vedere in azzurro, dal momento che il Lozano di questa stagione sembra lontanissimo parente rispetto a quell’oggetto misterioso che ha faticato così tanto a trovare spazio e continuità alla suo primo anno con il Napoli. «È cambiato molto per me», ha raccontato il messicano dopo la gara col Bologna e tanto del merito sembra essere della mano di Gattuso.

«Il mister mi ha parlato tanto e la cosa ha funzionato. E poi tanto lavoro. In questo momento va tutto alla grande. Devo migliorare la fase difensiva. Gattuso è uno genuino e lo rispettiamo. Si arrabbia, ma poi gli passa». Insomma, un’accoppiata che funziona soprattutto per il messicano che ha ritrovato la fiducia dei tempi del Psv (quando il Napoli di Ancelotti decise di investire 45 milioni per strapparlo agli olandesi) e che sembrava smarrita. Fonte: Il Mattino

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