Il dibattimento è durato troppo a lungo, anche perché in precedenza ce ne era stato un altro, relativo al ricorso della Roma (per il caso Diawara) e a quel punto, vista la delicatezza delle discussioni i giudici hanno rinviato a questa mattina la Camera di consiglio da cui arriverà la decisione. Probabile che per avere il verdetto bisognerà attendere domani. Ma da questo pomeriggio in poi ogni momento è giusto. Il Napoli resta ottimista, sicuro che altro non è stato fatto quel giorno che adeguarsi a delle disposizioni impositive delle autorità sanitarie. E che non c’erano alternative. Il Napoli, difeso dal consulente legale, Grassani, ha ribadito il ruolo dominante della Asl Napoli 2 nel no alla partenza. «Avevamo pronto tutto per partire, avevamo prenotato anche i tamponi a Torino la domenica e abbiamo anche le prenotazioni dell’hotel», la posizione, ferma e decisa, del Napoli. L’avvocato di De Laurentiis ha ricordato che la partenza, in caso di via libera delle Asl, poteva avvenire anche nello stesso giorno della partita come è successo anche nell’ultima giornata di campionato quando a causa di un guasto all’aereo la partenza per Bologna è avvenuta di domenica mattina, a poche ore dalla gara. Insomma, nulla avrebbe posto in essere il Napoli di concreto per non partire. E che non poteva essere fatto diversamente, il club lo esprime anche attraverso gli episodi di cronaca di queste ore. Come i no delle Asl di Firenze e Roma alla partenza dei nazionali. A cui Fiorentina e Roma, nonostante il rischio di ritorsioni da parte della Fifa, non si sono potuti opporre. Difficile capire se riuscirà ad aver convinto Sandulli, Attolico e gli altri componenti della Corte di Appello. Pino Taormina (Il Mattino)