Cambiano i portieri (eh, sì, ritmicamente) e gli esterni bassi, quelli che una volta si chiamavano fluidificanti; escono i centrali, mediani o registi che siano; e pure le ali, che comunque restano sempre tali; ci sono sotto-punte nuove e centravanti che mostrano i muscoli: e poi c’è Koulibaly. Deve esser questo il rito, più o meno: una maglia a lui e le altre dieci poi si vedrà. Però mai che lo sfiori un dubbio, perché se hai cento milioni di sterline, poi non puoi mica depositarle in panchina. E non è solo per questo, ci mancherebbe: ma ormai è chiaro, si comincia sempre da lui, intoccabile seriamente, letteralmente. Il difensore senegalese carica i suoi compagni di squadra, già dal post-gara contro il Sassuolo: “Vinciamo contro il Rijeka e il Bologna, perchè dobbiamo pensre in grande”.
A. Giordano (CdS)