ESCLUSIVA – Italo Palmieri: “Il calcio è una distrazione per non pensare al Covid-19. Il Napoli? Non sono preoccupato dopo il Sassuolo”

Il calcio ai tempi del Covid-19, certamente è diverso per la mancanza di pubblico e il rischio di casi di positività, ma si cerca di andare avanti, anche come distrazione. Nel frattempo non si perdono di vista anche le scuole calcio, fulcro per la crescita dei giovani. Ilnapolionline.com ha intervistato Italo Palmieri che ha parlato del suo nuovo libro e della partita persa dal Napoli contro il Sassuolo.

Ieri mattina hai presentato il libro, nei pressi della Galleria Umberto, “Il pallone (s)gonfiato. Ce ne potresti parlare? “Quello di ieri è il mio secondo il libro, il primo parlava di un calcio che oggi purtroppo non esiste più, quello di un tempo. Questo invece parla del momento del movimento in generale, un mix di ironia e di analisi descrivendo quello che sta accadendo in questo momento. Il mio auspicio è che possa piacere agli appassionati di calcio e che ovviamente si possa tornare a rivivere le partite come un tempo”.

A proposito di calcio, tu che sei nell’ambiente da tanto tempo, com’è ora vivere le partite ai tempi del Covid? “E’ chiaro che non è semplice, perché senza pubblico, con i tamponi ai giocatori e l’ansia di casi di positività, è un calcio diverso dal passato. Nel libro ne ho fatto cenno, cercando di raccontare il momento che tutti noi stiamo vivendo. Mi auguro che la gente possa tornare allo stadio, perché è evidente che questo non è il calcio che noi tutti amiamo, però è al tempo stesso è una distrazione da tutto quello che ci circonda”.

Anche tu pensi che il calcio se si dovesse fermare sarebbe un apocalisse economica? “Il calcio professionistico cercherà di andare avanti, ovviamente per gli interessi economici che porta all’intero sistema, anche non sportivo, al paese. A livello di settori giovanili, scuole calcio e dilettantistico si stanno facendo scelte diverse, per preservare la salute dei più giovani. Ad esempio alla Pro calcio, le uniche categorie che si stanno allenando sono i Pulcini e i Primi Calci. Come ho detto prima il calcio ad oggi è una distrazione per gli appassionati, per non pensare alla pandemia che purtroppo ci sta danneggiando sotto tutti i punti di vista”.

Ci racconteresti questi primi mesi alla Pro calcio, tua nuova avventura a livello di scuole calcio? “La Pro calcio ha 35 anni di storia, quindi è una scuola calcio davvero prestigiosa e con un progetto davvero importante. Dopo gli anni nel calcio femminile, avevo bisogno di una nuova avventura che mi potesse dare nuove ambizioni ed ora sono nella Pro calcio. E’ una struttura che ho sempre seguito come una mia creatura e aveva bisogno di rimettersi in gioco. Ovviamente quando la situazione si sarà cristallizzata, ci sarà voglia di fare bene in campionato e la possibilità di far crescere i ragazzi”.

Infine ti vorrei chiedere del Napoli sconfitto ieri sera contro il Sassuolo. Dove secondo te la squadra di Gattuso non ha inciso come poteva essere? “Secondo me il Napoli ieri ha giocato anche una buona partita, non dimentichiamoci che ieri aveva di fronte il Sassuolo, squadra in ascesa. Certo si potevano sfruttare le palle gol create, soprattutto nel primo tempo, ma la prestazione non mi è dispiaciuta. Gattuso? E’ un tecnico giovane, sbaglia e in futuro potrebbe ancora succedere, ma sta facendo un buon lavoro. La squadra quest’anno è competitiva, forte in tutti i reparti e sono certo che si potrà puntare ai primi posti in classifica”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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