Sotto i baffi se la ride De Laurentiis, il primo a invocare soluzioni drastiche e a voler rivedere il calendario per il troppo intasamento che s’è creato a livello di partite.
È stato proprio il presidente azzurro a porre sul tavolo la spinosa questione a inizio stagione, diventando paladino della battaglia degli infortuni in nazionale, invocando sostanziosi indennizzi nei casi di infortuni durante le pause con le rispettive selezioni, ricevendo in cambio dall’Uefa promesse e appuntamenti. Si farà sentire anche adesso.
La pandemia ha accentuato il problema, nella precedente pausa campionato del mese scorso decine sono stati i forfeit dei calciatori causa virus, eppure competizioni come la Nations League sono andate avanti. «Ceferin (presidente dell’Uefa) pensa solo a fare soldi, non a salvaguardare calciatori e club. Mi dite a cosa serve la Nations League in questo periodo?» si è lamentato il presidente del Napoli: il problema è la tempistica, non la manifestazione in senso assoluto. Con un probabile lockdown alle porte e con giocatori alle prese con positività ai tamponi in pratica quasi tutte le settimane, prestare elementi per partite che servono solo a migliorare il ranking sembra cosa poco razionale.
La squadra era ancora in ritiro a Castel di Sangro ma De Laurentiis aveva già individuato dove covava il marcio: «Ce l’ho con l’Uefa, non posso permettere che un mio giocatore rientri positivo al Covid dalla nazionale. Per l’Uefa saranno guai storici, nessuno ha mai detto nulla ma io dirò tantissimo. E lo farò con i fatti, cioè con gli avvocati».
La settimana prossima nuova sosta del campionato e nuovo giro delle nazionali, aspettiamoci qualche colpo di scena. A cura di Angelo Rossi (Il Mattino)