Ferrara presenta il suo libro “Ho visto Diego e dico ‘o vero”

Ciro Ferrara, ex calciatore di Napoli e Juventus, ha pubblicato un libro: “Ho visto Diego e dico ‘o vero” (Cairo
Editore) in occasione dei 60 anni di Maradona. Ne ha parlato ai microfoni di Radio CRC:

“Ci sono dei passaggi nel libro davvero emozionanti, Diego ha sempre sentito il legame con i suoi compagni nel Napoli. Il legame tra noi e il nostro capitano e il nostro leader maximo era molto forte. Il rammarico è non aver aiutato Diego nel momento di necessità, perché presi dalle nostre carriere. Il nostro capitano è rimasto un idolo. La sua capacità di essere disponibile nei confronti dei suoi compagni era encomiabile. Mai un rimprovero nei confronti dei suoi compagni, ecco perché è sempre stato amato da tutti. Quando mi è stato chiesto di scrivere un libro su Diego ero scettico, perché si è già scritto e detto di tutto. Spesso in termini negativi. Poi mi sono convinto dal fatto che avessi la possibilità di scrivere qualcosa di bello, ovvero le emozioni che ha fatto vivere a me e a tutti i compagni che hanno condiviso con lui gli anni di Napoli. Non ha mai fatto male a nessuno, soltanto a lui stesso. E’ caduto nella droga, ma ne è uscito da solo“.

“Quando Diego su presentato a Napoli, premiò la squadra Allievi, vincitrice dello scudetto. C’è una foto che ci ritrae in quel momento. Venti giorni dopo mi ritrovai in ritiro con lui, l’unico svolto da Maradona nei sette anni di Napoli. I miei familiari e quelli di Patrizio Chiaiese ci chiedevano di raccogliere autografi di Diego, a cui io davo del lei. Una volta presi, Diego mi disse: ‘Basta darmi del lei, hai rotto le scatole. Inoltre, hai dimenticato la penna’. Con quei gesti voleva permettere anche a noi, ragazzi provenienti dalle giovanili, sentirsi protagonisti in tutto. Nessuno sarà mai come lui. Siamo legati da una profonda amicizia. La mia partita d’addio passò come il ritorno di Maradona a Napoli dopo 14 anni. Ero contento lo stesso, perché contribuii a confezionare un grande regalo alla mia città. Diego è sempre stato il mio capitano. In più di un’occasione mi ha difeso, quando ci sono state contestazioni per i miei trascorsi alla Juve. Scrivere questo libro mi ha permesso di ricordare tanti aneddoti e di emozionarmi nel farlo”.

 

 

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