Marilicia Salvia: “Ieri i legali del Napoli hanno ricominciato a provarci, presentando il relativo ricorso – potrà essere prima o poi spezzato. Non fosse successo, i punti di distanza sarebbero dai tre ai nove, dopo appena cinque giornate. Un’enormità.
Sia chiaro, intanto pure due per quanto pochi sono preziosi e ce li teniamo ben stretti, orgogliosi di una squadra che finalmente ha ritrovato entusiasmo e grinta dietro a un condottiero di poche parole e molta concretezza, e che non s’avvilisce più se la porta dell’avversario sembra stregata nè si perde dentro schemi senza contenuto. Una squadra un po’ vecchia un po’ nuova, un po’ prudente un po’ spavalda, nelle vene il sangue corroborato dalla conquista della Coppa Italia e neanche una goccia del veleno assorbito nelle due lunghe stagioni pre-Ringhio. Una squadra-squadra come neanche ai bei tempi dell’ultimo Sarri, quando con la tecnica bisognava rimediare ai limiti di una rosa che adesso invece pone addirittura l’imbarazzo della scelta: e come sarebbe stato divertente giocare a Torino, alla terza di campionato, quando ci toccava andare da calendario, per provare a prenderceli sul campo quei tre punti, noi la squadra da battere, loro che più che un cantiere aperto sembrano un libro dei sogni perduti. Che sfizio ripresentarci a pareggiare i conti, dopo le trasferte amare dell’era Ancelotti, e fargli vedere cosa intanto siamo diventati: non eroi per caso, non il solito gruppo volenteroso e velleitario, ma gente seria, talenti e gregari figli (finalmente) di un progetto che guarda lontano. E che lontano ci può arrivare davvero.
Ecco cosa sono questi due punti per noi, un tesoretto che strada facendo ci può far coraggio, e di sicuro ci può tornare utile”. Fonte: tratto da Il Mattino