Il calcio invia tre lettere al Governo per chiedere aiuto: una di Gravina, una di Dal Pino e una dae Comitato 4.0. Il rischio che chiedono di scongiurare è quello del collasso del sistema, anche se, al momento, visto il dpcm firmato da Conte, il pallone esce rinfrancato. Si continua. almeno per quel che riguarda il regolare svolgimento dei campionati, che al momento non sono a rischio. La situazione, però, è costantemente monitorata. La Figc non può che ascoltare il grido d’aiuto dei club a corto di liquidità. A breve Gravina varerà una normativa che, in presenza di un accordo tra le società e i suoi tesserati (condizione indispensabile), garantisca flessibilità nel pagamento degli emolumenti. Questo per evitare i punti di penalizzazione per chi non rispetta le scadenze fissate per corrispondere gli stipendi. Una norma che farà contenti i proprietari. Resta da capire quale sarà la posizione dell’Aic: non trattandosi di tagli, ma di ritardi…
Nelle lettere si chiede di inserire il calcio tra i settori in crisi. Non è una richiesta di aiuto per le società che pagano campioni da ingaggi milionari, ma per un sistema intero che dà da vivere a migliaia famiglie. I contributi richiesti possono essere diretti o indiretti (dilazione delle tasse come successo in primavera). Aiuti allo sport di base (dalle palestre, alle piscine passando per le società dilettantistiche) sono stati invece promessi attraverso Facebook dal ministro Spadafora.
CdS