Roberto Insigne: “L’esultanza? Il Napoli non ha creduto in me”

Non è bastato il primo gol in serie A per regalare punti al suo Benevento

La giornata indimenticabile di casa Insigne. Una domenica piena di prime volte: i due ragazzi, un tempo compagni in maglia azzurra e nel 2013 in campo insieme per 6 minuti, non avevano mai giocato l’uno contro l’altro; e anzi Roberto non aveva mai sfidato la squadra delle sue origini e neanche mai segnato in Serie A. «Non ho ancora metabolizzato le emozioni, devo dormirci su, e infatti è venuta fuori qualche lacrima». Già, dopo la rete del vantaggio Roby s’è messo a correre veloce e poi s’è sdraiato sull’erba con le mani sul volto, sommerso dai compagni. E sullo sfondo c’era Lorenzo che applaudiva:

«Non è stata un’esultanza contro i napoletani e Napoli, è la mia città, piuttosto era un modo per dire: ci sono anche io. E se da un lato mi dispiace di aver realizzato il primo gol in A contro mio fratello e il Napoli, dall’altro sono anche felice di aver segnato con il club in cui sono cresciuto e che a un certo punto non ha più creduto in me. Allo stesso tempo spero di ripagare il più possibile la fiducia che il Benevento continua a darmi».

Poi, complimenti al fratello maggiore:

«Ha fatto un gol bellissimo, difficile per un destro. Sono felice che abbiamo lasciato entrambi il segno».

F. Mandarini (Cds)

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