Maggio, da Mazzarri ad Inzaghi: sempre punto fermo

Christian Maggio, l’uomo del derby. Azzurro per 10 anni, oggi capitano delle streghe. A Napoli giunse quando arrivò mister Reja, poi il feeling con Mazzarri. Il tecnico toscano fu importantissimo per la sua definitiva crescita nell’avventura napoletana. Maggio nel 3-5-2 del Napoli di Mazzarri era il quinto a destra, l’esterno alto che andava a mille all’ora sulla fascia e che copriva perfettamente allineandosi sulla linea difensiva. Un punto fermo, insostituibile, prestazioni generosissime e alcune vittorie indimenticabili in campionato e in Champions League e il trionfo in coppa Italia contro la Juve all’Olimpico. Poi, le due stagioni con Benitez. Maggio giocava da terzino destro e riuscì a dare comunque un contributo importante. Nel marzo 2015 annunciò il suo addio alla Nazionale, si dedicò al Napoli, con il quale sognava lo scudetto. Cosa che ha poi sfiorato con Sarri, tre anni di grandi risultati, tante vittorie, tante partite indimenticabili ma anche la grande amarezza nel giorno dell’addio, quando Sarri non gli fece giocare neanche un minuto per il suo saluto ai tifosi nel match al San Paolo contro il Crotone. Ora la sua carriera prosegue a Benevento. E’ un punto fermo della squadra di Inzaghi, come sempre.

Il Mattino

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