Gattuso e il Napoli sono d’accordo su tutto: Ingaggio e durata

C’è intesa su ogni punto. Sull’aumento dell’ingaggio (più o meno 2 milioni all’anno) alla durata, di altri due anni (scadenza 2023). Ovviamente, le penali resterebbero in caso di rescissione unilaterale degli accordi, ma di entità assai più modesta. Ma magari potrebbero anche sparire del tutto. Sicuramente in linea con lo stipendio del tecnico calabrese. Ma la ripresa della discussione del rinnovo è un chiaro segnale del feeling che c’è ormai tra De Laurentiis e Gattuso. E l’apertura sul fronte della clausola da parte del patron non è di poco conto: perché il ds Giuntoli gli ha fatto capire che fosse rimasta, Gattuso non avrebbe accettato il rinnovo. Proprio per non avere quella sensazione di essere prigioniero del contratto. Così come era successo tra luglio e agosto.

E poiché con il passare delle settimane De Laurentiis si è convinto che quel tecnico voluto a dicembre da Giuntoli e dal figlio Edoardo, è la persona giusta per questo ciclo azzurro, è pronto a fare una marcia indietro sulla clausola rescissoria. Un bel segnale, in vista di una stagione dove Gattuso deve riportare il Napoli in Champions. Anche le parole di domenica sono significative del rapporto lineare che c’è tra i due. Perché tra scudetto ed Europa League, Rino risponde esattamente in linea con la mission del club: «Se devo scegliere, scelgo il ritorno in Champions». 

Perché conosce bene lo stato finanziario della società e lui è uomo di azienda molto di più di quello che voglia far sembrare. D’altronde, a nessuno De Laurentiis ha soddisfatto nelle richiesta come Gattuso. Ha preso Osimhen su esplicita indicazione, ha rinnovato il contratto a Mertens su sua richiesta, ha ingaggiato (in prestito, una rarità) Bakayoko, proprio per non scontentare Rino. Che è stato accontentato anche con l’arrivo degli ultimi uomini del suo staff rimasti fuori a dicembre.

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