A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Luigi De Canio, allenatore.
“Gli uomini del Napoli sono grossomodo quelli degli anni scorsi, Osimhen è un giocatore importante che ha caratteristiche più varie rispetto a Milik, che poteva fare la prima punta. Nel rapporto minuti giocati/gol segnati è il cannoniere principe del Napoli in questi anni. Ora è cambiata più che altro la condizione psicologica della squadra, c’è una maggiore serenità, un clima di fiducia e sicurezza che fa rendere tutti meglio, quindi è facile sfruttare le caratteristiche dei singoli.
Chi meglio tra Lobotka e Demme per giocare a due? Direi più Demme, lui somiglia molto più a Bakayoko ma con caratteristiche fisiche diverse. Giocatore di posizione, interditore, laddove Fabian Ruiz va in giro per il campo dedicandosi alla costruzione della manovra magari Demme può aiutarlo con il filtro. Però questo è solo un discorso concettuale. Personalmente i giocatori di qualità sono sempre da preferire a quelli di quantità, a patto però che sappiano stare in campo nella fase difensiva.
Zielinski? Se oggi ci fosse stato al 100% magari Gattuso avrebbe avuto una soluzione in più. Può giocare anche come vice Mertens, può giocare sull’esterno, è un giocatore polivalente. Dico che è un falso problema: è bello averli i giocatori di qualtà e forti, poi per l’allenatore è facile perché comunque pesca va a pescare bene. Poi sta ai giocatori farsi trovare pronti. Questo discorso vale anche per Insigne e per altri calciatori. Il Napoli ha un numero di titolari maggiori degli 11 che scendono in campo. Petagna non si può considerare un rincalzo, poi decide l’allenatore sulla scorta delle necessità della squadra quando farlo giocare. Insigne ha grande talento e ha raggiunto la piena maturità, si è guadagnato sul campo la considerazione. Chiaramente bisogna pensare a lui come punto di riferimento, fermo restando che le alternative avranno le loro possibilità.
Europa League obiettivo o un intralcio? Non può mai essere un intralcio, dev’essere visto come un onore rappresentare in Europa la società, i tifosi, la città, l’Italia. La possibilità di migliorare la propria esperienza in Europa passa anche da questo”.