Ferrara: “Mai mollare, il Napoli ha una grande squadra”

Ciro Ferrara ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte nel corso della trasmissione Si gonfia la rete:
Vincere un Mondiale, seppur con un ruolo diverso da quello del calciatore, fu una soddisfazione enorme. Fare contenti tutti gli italiani fu una bella cosa. 31 anni fa ci fu il primo e unico successo europeo del Napoli, io segnai una rete decisiva. Tutti ricordano l’assist di Maradona ma pochi i gol che fecero. Ho scritto un libro, sono contentissimo e anche emozionato. In libreria ho trovato una persona davanti a me che l’aveva comprato, mi ha visto e ha chiesto l’autografo. Ero indeciso se scrivere un libro su Diego perché la bibliografia su Maradona è enorme”.

Cosa c’è di diverso?

“Ho voluto scriverlo in nome dell’amicizia che ho con lui. Oggi sono fortificato e quindi alcune cose le ho potute descrivere meglio, allora ero molto giovane e quindi ho quel cruccio di non esser stato abbastanza vicino a Diego nel momento di difficoltà. Si parla anche di Maradona e del nostro rapporto di amicizia, che ci lega tutt’ora nonostante la distanza”.

Quando da ragazzino degli Allievi giocai contro Maradona?

Eravamo appena scudettati, facemmo una gara amichevole e Diego ci premiò con la coppa. Non potevo mai andare a immaginare che in una ventina di giorni mi sarei ritrovato in prima squadra in ritiro e quindi con Maradona. Ci sono due momenti che io descrivo in questa storia. Uno felice e uno purtroppo triste, che è un po’ anche la vita di Diego che ha vissuto in questo chiaroscuro, tra zone di luce e ombra. Ricordo il primo momento in cui mise piede al San Paolo mettendo felicità a un popolo intero. Al tempo stesso ricordo il suo addio a Napoli, non riuscii nemmeno a salutarlo“.

“Ho queste due scene in mente che racchiudono quest’amicizia. Ci furono alti e bassi: noi partiamo settimi, poi costruiamo qualcosa, vinciamo lo Scudetto, ne perdiamo un altro contro il Milan, ripartiamo e andiamo a vincere la Coppa UEFA, però perdiamo la Coppa Italia con una bastonata. Maradona è predominante nel libro ma ho voluto parlare di ciò che lui ha dato a me e ai napoletani”.

Un altro trofeo internazionale a Napoli?

“Sarebbe un obiettivo importante, ovviamente ci sono squadre forti, il torneo è molto lungo. Però tornare a gioire e rivivere certe emozioni mi sembra molto importante. Sono contento che Gattuso abbia come obiettivo anche questo. Lui sta creando un grande gruppo. Ogni gara può nascondere un’insidia ma può essere pure ribaltata. Mai mollare, il Napoli ha una grande squadra, oggettivamente può ambire a quel successo ma può arrivarci una squadra soltanto. Faccio un in bocca al lupo a Gattuso e Insigne”.

Gattuso?

Meglio di me come allenatore, sta facendo un bel percorso. Ha fatto delle esperienze ed è sempre venuto fuori a testa alta. Ha creato empatia con la gente e questo è di fondamentale importanza nei momenti di difficoltà. Lui cercherà sempre di mantenere profilo basso e concentrazione, affinché i giocatori capiscano che per ottenere successi bisogna stare sul pezzo per tutta la stagione. La squadra che riuscirà a togliere lo Scudetto alla Juventus dopo tanti anni avrà fatto un miracolo assoluto“.

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