Ruggiero Mastandrea, padre del giudice Gerardo, ha un passato nel Napoli come calciatore

Esiste la “giurisprudenza” precedente, spesso è questione di famiglia. Oltre a Gerardo Mastandrea, il giudice che ha sentenziato in merito a Juventus/Napoli, stabilendo la sconfitta a tavolino degli azzurri, c’è un altro Mastandrea, Ruggiero, che ha a che fare con il Napoli. Si tratta del papà del giudice sportivo, magistrato di Cassazione e noto giurista, anche presidente della Polisportiva Lazio tra il 1982 e il 1990. Era nato ad Avellino, nel 1940 si mise in luce giocando a calcio nella squadra universitaria sino a totalizzare un paio di presenze anche con il Napoli. Fu insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica. Invece, per q2uanto riguarda il giudice Sandulli, Sandulli senior difese la Lazio, coinvolta nello scandalo scommesse del 1986, scongiurando la retrocessione in Serie C. Il fratello Aldo era un professore di diritto amministrativo e ha scritto libri diventati materia di esame in ogni facoltà di giurisprudenza. Al figlio trasmise l’amore per il diritto e per lo sport, oltre a introdurlo nel mondo della Polisportiva della Lazio. Piero, nato a Roma nel 1954, aveva ereditato le amicizie di famiglia con l’ingegner Nostini e con Antonio Buccioni. Sino a pochi anni fa si divertiva a giocare a calcetto. Da giovane, è un suo vanto, praticava l’atletica leggera e Pietro Mennea, che poi si sarebbe laureato anche in legge, era un suo grande amico. Stavolta vedremo se dovrà tornare a correre o saltare gli ostacoli per valutare il caso Juve-Napoli.

A cura di Fabrizio Patania (CdS)

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