Arek Milik: “Non penso solo ai soldi, a 26 anni volevo crescere”

E’ definito un caso “spinoso”, Arek Milik. Probabilmente trascorrerà un po’ di tempo in tribuna. Sicuramente fino a gennaio, o almeno così pare. Dal ritiro della nazionale polacca ha parlato della sua situazione a Sportowefakty: «Il mio destino era in bilico fino alle ultime ore del mercato. Il Napoli voleva rinnovare il mio contratto e mi ha detto: firma o vieni ceduto. Ho deciso di andare altrove, di provare qualcosa di diverso. Il mio manager stava cercando una squadra, c’erano diversi interessi e ci sono stati colloqui. La pandemia ha complicato alcune cose», ha detto aggiungendo. «Si parlava di Roma, Juve, Fiorentina, Atletico? Non voglio fare nomi, ma so che per un trasferimento ci vogliono diversi accordi. C’è stato il via libera da parte mia ma i club non andavano d’accordo. E sono rimasto a Napoli. Penso solo ai soldi? Fosse stato così, avrei già rinnovato. Ho ricevuto una buona proposta. Ma la vita di un atleta è breve e all’età di 26 anni volevo crescere». Il polacco non fa i nomi dei club che l’hanno cercato ma quelli italiani sono stati soprattutto due, la Juve e la Roma. «La Roma? Ho fatto le visite mediche e andava tutto bene ma non voglio dire qual è stata la squadra a cui sono stato più vicino. Dal Napoli volevo separarmi in armonia. Il club, però, non ha mai comunicato con le squadre in cui volevo andare. Questa non è stata una bella cosa per me». Nel Napoli non sta vivendo una situazione certamente delle migliori. «Non c’è mai stata ostilità da parte mia verso il Napoli. Ho grande rispetto per la società e ho trascorso 4 anni meravigliosi ma ho deciso così, questa è la mia scelta. Io non inserito nelle liste? L’ho scoperto dai giornali, mi aspettavo una scelta del genere, però la mancanza di comunicazione non è del tutto professionale. Sono stato capocannoniere negli ultimi due anni e ho dato sempre il massimo». L’attaccante polacco ha parlato anche di De Laurentiis e di Gattuso. «Io e il presidente De Laurentiis abbiamo sempre avuto un buon rapporto, so come ragiona. Non so se cambierà qualcosa parlandoci, sono pronto a cooperare, vedremo come andrà a finire. Gattuso mi tratta come uno dei tanti, non come un calciatore che deve andare via. Non mi ha fatto sentire che qualcosa è cambiato. Fisicamente sto bene».

Il Mattino

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