Il mondo del calcio per andare avanti dovrà rivedere il protocollo per la ripresa del campionato (vidimato dal Cts e “certificato” il 18 giugno dal ministero della Salute), adottare comportamenti all’insegna della massima attenzione (ultimamente c’è stata meno cautela da parte dei tesserati) e magari ripensare il format del campionato perché, fanno notare ambienti vicini al Governo, essere già dopo 3 giornate con l’acqua alla gola a livello di date per i recuperi, non è considerato un buon viatico per concludere il torneo di Serie A. Oggi incontro significativo tra Spadafora, Gravina e Dal Pino.
SPERANZA SECCATO
Il pomeriggio è stato aperto dalle parole del ministro della salute Speranza a “Mezz’ora in Più”. «Penso che in questo Paese stiamo parlando troppo di calcio e troppo poco di scuola. La priorità è la salute delle persone. So che intorno al pallone ci sono tanti interessi, ma in questo momento le cose importanti sono il lavoro degli ospedali e l’attenzione alle nostre scuole. Il Cts in tutta sicurezza ha disposto delle norme che consentono al campionato di andare avanti. Aprire gli stadi a migliaia di persone? E’ un rischio che non possiamo permetterci».
SPADAFORA PRO ASL
Ancora più perentoria la presa di posizione del titolare del dicastero dello sport: «Il protocollo proposto dalla Figc e validato dal Cts ha provato a mettere in sicurezza il calcio italiano per consentire la ripartenza. È evidente però che la situazione generale sia divenuta nelle ultime settimane ancor più complessa (a metà giugno i contagiati erano 250 al giorno, ora 2.800, ndr), tanto da non lasciare immune neppure il mondo del calcio. Ed è per questo che, come è stato più volte chiarito sia nei verbali del Cts che nei dpcm, alle autorità sanitarie locali è demandata una chiara responsabilità e una precisa azione di vigilanza. Spetta ora agli organismi sportivi decidere sugli aspetti specifici del campionato (sconfitta tavolino per il Napoli, ndr). Sia però ben chiaro il mio richiamo a far prevalere l’interesse superiore della salute su qualsiasi altra logica o interesse di parte. I due incontri con Gravina e Dal Pino saranno l’occasione per ribadire l’impegno del Governo a tutela del mondo dello sport, di tutto lo sport, ma senza fingere di non vedere che siamo ancora in una situazione che non ci consente deroghe e sottovalutazioni».
CTS PRECISA
In serata è arrivata anche la precisazione del Cts. «A proposito del caso dei calciatori positivi al Covid, il Cts richiama gli obblighi di legge sanciti per il contenimento del contagio dal virus e ribadisce la responsabilità dell’Asl competente, del medico sociale per i calciatori e del medico competente per gli altri lavoratori».
Fonte: CdS