Se il Figaro avesse avuto un alter ego calcistico. quello sarebbe stato certamente Adnan Januzaj. Oggi ha 25 anni, gioca nella Real Sociedad da tre stagioni ed è in pianta stabile nella nazionale del Belgio. Ma riavvolgendo il nastro della sua carriera e soprattutto della sua vita, si capisce il perché dell’innata uguaglianza con il protagonista del Barbiere di Siviglia di Rossini. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano. O meglio, tutti lo volevano e tutti lo cercavano.
IL GIALLO
Fino a 20 anni, infatti, il fantasista dai piedi allo zucchero è stato al centro di un vero e proprio caso internazionale. Avrebbe potuto scegliere tra 5 nazionali: Belgio in virtù del passaporto (è nato a Bruxelles nel ’95), Kosovo e Albania (per papà e mamma), Serbia o Turchia per i nonni. Alla fine ha scelto il Belgio, nazionale con la quale ha esordito in una gara ufficiale nel Mondiale del 2014 in Brasile. Per il primo gol, però, ha dovuto aspettare altri 4 anni e un altro mondiale, quello in Russia, dove ha segnato contro l’Inghilterra: a Kaliningrad, la “sua città”, perché anch’essa a lungo senza una patria ben precisa. Si chiamava Königsberg, era la capitale della Prussia orientale e tutt’oggi (è una città russa solo dal 1945) si parla ancora tedesco. Fonte: Il Mattino