A valanga. In nome di un equilibrio forse ancora troppo acerbo per diventare tangibile che racconta di un Napoli continuamente in partita. Un uomo spicca su tutti , Lozano. Sui suoi passi cavalca un Napoli che si allunga in avanti non appena il suo baricentro arretra accorgendosi subito di un Genoa non al massimo psicologicamente. Sui passi di Lozano il Napoli trova i varchi ed i corridoi , il messicano allunga la falcata quando c’è da correre anche all’indietro allineando la forma di un 4-4-2 “sbagliato”. L’idea di base da l’idea di un Mertens che gioca in verticale dietro Osimhen con Insigne e Lozano che partono da lontano lanciati da Fabian e Piotr che alternano inserimenti e passaggi. Il Genoa non entra mai in partita e sfiora il pareggio nel primo tempo ma sono solo attimi illusori perché il secondo tempo il Napoli entra a valanga nella gara con i goals del subentrato Elmas seguiti da Lozano e Politano che chiude la gara. Un passivo pesante per un Genoa che si arrende subito ed un Napoli che gioca agevolmente nella metà campo rossoblu. L’idea di base è che l’equilibrio sia ancora oggetto lontano perché i mediani non hanno caratteristiche da incontristi e nella fase attiva regalano almeno un tempo di gioco agli avversari che hanno il tempo di allinearsi dietro ed occupare spazi ed eludere i tempi di gioco. Un sei a zero che addormenta e rimanda ogni valutazione perché frutto di una giornata particolarmente brillante per gli azzurri e particolarmente negativa per i rossoblu. Gli interrogativi sono di due ordini. Questo Napoli è completo? Il modulo è funzionale ad avversari che palleggiano con altra tecnica rispetto ai pur ottimi mediani rossoblu? Interrogativi inevasi ancora che avranno pronta risposta domenica a Torino. La Juve aspetta. |