Slitta ancora anche il l’ok del Cts alla riapertura del 25% della capienza degli stadi. La decisione in merito alla vicenda, era prevista per la giornata di ieri, ma non se ne parlerà prima della prossima settimana, mentre tra gli esperti monta lo scetticismo. «Il mio parere da un punto di vista squisitamente medico è che è indubbio che la riapertura degli stadi presenta delle situazioni e delle connotazioni di criticità e di potenziale rischio che non possono essere sottovalutate». Ha spiegato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del Cts. A fare da eco sono arrivate le parole del ministro della Salute Roberto Speranza. «Questo lo valuteranno i nostri scienziati in questi giorni se per la riapertura degli stadi si può pensare a una soglia più bassa del 25% della loro capienza. Personalmente non sono d’accordo sulla riapertura degli stadi. Penso che in questa fase dobbiamo puntare le nostre energie sulle cose essenziali e non possiamo permetterci rischi impropri. Ora – ribadisce Speranza – la priorità è la scuola». Poi l’aggiunta di Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute. «Quello che mi fa paura nello stadio è che l’esultanza porti magari ad abbracciarsi e questo non deve accadere. Il pericolo – ha precisato – è che le regole possano essere non seguite. Una riapertura controllata è fattibile, senza arrivare a numeri altissimi, gradualmente ad un quarto o un terzo della capienza di uno stadio, a seconda dell’andamento dell’epidemia. Se però dovessero aumentare di molto i contagi è chiaro che non sarebbe più fattibile».
Il Mattino