Mentre gli avvocati della Juventus, Luigi Chiappero e Maria Turco per otto ore spiegano ai pm la posizione del club, escludendo ogni tipo di pressione, Raffaele Cantone, il neo procuratore di Perugia gioca d’anticipo. Non vuole polemiche su un’indagine che sarebbe banale se non investisse il calcio e la squadra più forte d’Italia. Con uno dei giocatori più importanti al mondo, Luis Suarez, che avrebbe superato un esame farsa per ottenere la cittadinanza ed essere tesserato dalla Juventus. E i vertici di un’università pubblica incantati dal centravanti e sospettati di voler dare lustro all’università con altri calciatori, promessi dalla società sportiva. E così, prima che esplodano le polemiche sull’inchiesta (inevitabilmente mediatica) che già fanno capolino, l’ex pm anticamorra e numero uno dell’Anticorruzione ferma tutto, tira il freno a mano e stabilisce che gli appuntamenti delle indagini devono essere rimodulati. «Viaggeremo a fari spenti – commenta – non è possibile che le notizie vengano anticipate dai giornali. Che ci sia un assembramento di giornalisti davanti alla procura. Lo dico – conclude – A tutela degli indagati e degli accertamenti da fare». Le indagini non si fermano, è già prevista l’audizione del rettore dell’Università statale di Perugia Maurizio Oliviero e l’incidente probatorio sui computer sequestrati al direttore generale e al rettore dell’Università per stranieri, dove si è svolto il test di italiano di Suarez. Ma ci saranno «tempi e modalità tali da garantire l’assoluta segretezza degli accertamenti». Cantone si dice indignato e non vuole equivoci.
LE INTERCETTAZIONI-Intanto emergono altri dettagli sull’indagine e altre frasi che mettono nei guai i vertici dell’Università. Cnversazioni ambientali, captate all’interno dell’Ateneo. Non soltanto le parole dell’avvocato Maria Turco: «Verranno altri giocatori stranieri», ma anche un dialogo tra il rettore Simone Olivieri e Lorenzo Rocca, il docente dell’Università per stranieri che avrebbe esaminato il calciatore, mentre si organizzava l’esame di Suarez: «Gli avvocati hanno detto che ci manderanno i calciatori della primavera». Ed è in un’intercettazione ambientale che Rocca aggiunge a proposito di Suarez: «Si potrebbe sfruttare il Covid e non fargli fare l’esame in presenza».
L’INTERROGATORIO-Chiappero e l’avvocato Maria Turco, la collega che ha seguito tutta la pratica del Pistolero e che è stata in contatto con i vertici dell’ateneo umbro, sono usciti dagli uffici dei pm Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti dopo otto ore. Testimoni e non indagati. Nulla trapela se non l’apparente soddisfazione dello storico legale della Juve: «È andata bene, abbiamo ascoltato le domande che ci sono state poste dai pubblici ministeri e pensiamo di avere contribuito in maniera positiva alla ricostruzione dei fatti nella nostra veste, che era quella di testimoni e che ci è servita per ribadire la trasparenza del nostro operato professionale». I legali hanno ribadito l’estraneità dal club, bisognerà vedere se le spiegazioni fornite ai pm abbiamo soddisfatto i pubblici ministeri. E, dunque, se abbiano fornito quelle evidenze che consentano di escludere una pressione della società bianconera sull’università al fine di agevolare la pratica. Che ha seguito una corsia fin troppo preferenziale, stando a quanto sostengono gli inquirenti e gli investigatori: esame di 12 minuti con domande Preconfezionate e fornite in anticipo al calciatore, una seduta ad hoc, anticipata di cinque giorni rispetto alla data inizialmente prevista. La prova si è infatti svolta il 17 settembre e non il 22, appena 48 ore dopo la decisione della Juve di abbandonare Suarez al suo destino perché si era resa conto che non ci sarebbero stati i tempi tecnici per riuscire ad aggirare lo status di extracomunitario. Una decisione presa lo stesso giorno in cui i militari della Finanza hanno due telefonate fondamentali per l’inchiesta: quella in cui la professoressa Stefania Spina confessa che Suarez «non spiccica una parola di italiano». La posta in gioco altri clienti blasonati. Val.Err (Il Mattino)