Il Napoli non si è nascosto. La possibilità che non metta a disposizione i calciatori per le rispettive nazionali esiste. E non sarebbe l’unico club. Il primo passo è pronto a farlo la Bundesliga. Il problema riguarda in primo luogo la Germania che il 10 ottobre è attesa in Ucraina per la sfida di Nations League. Il paese dell’Est Europa è considerato zona ad alto rischio e questo ha fatto storcere il naso ai dirigenti di alcuni club della Bundesliga. La Fifa, a settembre, ha lasciato intendere che è evidente che i club potrebbero essere legittimati a puntare i piedi nel caso in cui, nel rientrare dalle proprie nazionali, il calciatore prima di tornare disponibile, debba osservare un periodo di quarantena obbligatoria. Chiaro che la riflessione riguarda pure l’Italia, anche se la Polonia non viene considerato un Paese dove il rischio contagio è alto. Ma, per esempio, Fabian dovrà giocare a Madrid (dove in questo momento la situazione è la più delicata in Spagna) e Mertens con il Belgio a Londra (dove nuove misure restrittive sono al vaglio del governo Johnson). Elmas, che gioca nella Macedonia, è uno di quelli che rischia: perché al momento il suo Paese ha i voli bloccati con il nostro a causa dei rischi elevati di contagio. I club vogliono delle rassicurazioni timorose di essere nel mezzo di una seconda ondata. Perché è vero che il 20, il 21 e il 22 ottobre partono le trasferte di Champions ed Europa League, ma per le squadre saranno dei veri e propri blitz di poche ore, con voli charter e con un gruppo squadra ben individuato fin da agosto (tra test sierologici e tamponi).