In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Carlo Alemi, ex presidente del Tribunale di Napoli: “Diamo per scontato verità che non lo sono. Parlando fuori dai denti, non è credibile che la Juventus non sapesse che quell’animale di giocatore non sapesse l’italiano. Perché is criverlo nonostante consapevoli della scarsa preparazione? Forse erano sicuri del risultato dell’esame. Andato via Higuain, sfuggito Milik, evidentemente Morata non era il primo obiettivo, ma ad un certo punto si sono resi conto che la trattativa per Dzeko stava fallendo e hanno cercato di pararsi le spalle ricorrendo a varie soluzioni. Non abbiamo le carte in mano, ma a lume di logica è evidente che la Juventus ha bisogno di un centravanti e che, venendo meno Dzeko, bisognava accelerare per un centravanti valido all’altezza della Juventus e certamente non è Morata. Ho letto di un’intervista di Vittorio Sgarbi il quale ha detto che la Juventus non aveva bisogno di accelerare la pratica. Semplice, i posti di extracomunitari erano occupati, quindi ha tutto l’interesse nel farlo. Cosa rischia la Juventus? Civili e penali non posso dirlo. Da ex giudice sportivo, dico che ci sono tutti gli estremi per un’inchiesta. È un comportamento antisportivo, contro il regolamento”.