Gattuso inizia con la tonalità giusta questa stagione che è una sfida anche per lui. «La qualità che abbiamo mostrato mi piace, ma devo pensare anche all’equilibrio della squadra, non solo ad attaccare».
Gattuso, la vittoria è meritata?
«Abbiamo fatto correre molto i centrocampisti del Parma nel primo tempo e poi li abbiamo colpiti facendo entrare Osimhen. Nell’ultima mezz’ora abbiamo raccolto i frutti del lavoro che avevamo fatto prima per stancarli».
Qualcosa che non le va giù di questa partita d’esordio?
«Nel finale ci sono state delle disattenzioni. Negli ultimi minuti, Manolas ha cominciato a camminare, abbiamo concesso tre angoli. È una squadra che deve badare ai particolari, non deve regalare nulla. Questa squadra sono anni che gioca bene a calcio, ma la sua storia dice che è capace di riaprire le partite che non doveva riaprire proprio per questi cali di tensione. Che io non voglio succedano».
Dove pensa possa arrivare questa squadra?
«La storia degli ultimi dieci anni del club dice che noi dobbiamo lottare per tornare tra le prime quattro. Ma ovviamente dobbiamo guardare una partita alla volta, perché siamo solo all’inizio».
Osimhen ha avuto un buon impatto con la nostra serie A?
«Mi colpisce la sua serietà, non dimentica da dove è partito e i sacrifici che ha fatto. È un ragazzo con la testa di un 40enne e io l’ho capito fin dalla prima telefonata che gli ho fatto ed è per questo che ho rotto le scatole a Giuntoli perché convincesse il presidente a prenderlo. Spero che non commetta degli errori e non cambi atteggiamento. In questo momento è più forte di quello che dimostra in mezzo al campo. E ci ha consentito di giocare in modo diverso: nel primo tempo abbiamo commesso l’errore di non attaccare mai la profondità».
Sembra quasi che stia qui da una vita il nigeriano.
«Con Victor è tutto facile, in 4-5 giorni ha cominciato a scherzare nello spogliatoio, se non hai carisma e non sei intelligente non diventi amico di tutti e scherzi con tutti dopo 4-5 giorni».
Può rischiare di più vista la prestazione dei centrali di difesa di oggi?
«In alcuni momenti abbiamo giocato con la difesa tre più uno, perché uno dei due centrali saliva in costruzione Dobbiamo cambiare un po’ di cose se vogliamo giocare a tutto campo: invidio a chi lo sa fare, non sono preparato abbastanza».
Fabian Ruiz ha deluso?
«Lui può far tutto, ma deve migliorare nella copertura degli spazi. Gli manca brillantezza e i 10 giorni con la sua nazionale non lo hanno aiutato. Era meglio se restava con noi».
Koulibaly con la testa è ancora qui.
«Un segnale importante, la prova del ragazzo che è, il professionista ed il campione che è. Non avevo dubbi, mi ha dato grande disponibilità, non solo per giocare ma anche per come si allena. Mi dispiacerebbe se andasse via sia per l’uomo che per il giocatore, ma sapete che i numeri sono importanti, al Calcio Napoli bisogna fare qualcosa sui numeri, poi egoisticamente se rimane sono contento».
Un dubbio che resta fino al 5 ottobre?
«Te ne fai una ragione del mercato sempre aperto. Il calcio è cambiato col covid, circolano pochi soldi. Bisogna rispettare le esigenze dei club, fare di necessità virtù, con sponsor che non pagano al 100%».
I mille presenti?
«È ancora un altro sport, non cambia nulla con mille spettatori, Senza tifosi non è calcio. Noi dobbiamo scendere in campo e lo facciamo ma sono i tifosi che rappresentano il calcio»
Pino Taormina (Il mattino)