Il calcio, quindi, incassa una vittoria che, come detto, la Figc valuta a metà: «Bella notizia – ha commentato il presidente Gravina – ma il fatto che il via libera sia arrivato solo per la Serie A, e non per gli altri campionati professionistici, mi lascia perplesso. I protocolli di sicurezza sono i medesimi, così come lo devono essere le regole per il distanziamento, quindi ci deve essere lo stesso trattamento». Gli ha fatto eco la Lega di B che ha definito «irrazionale», la decisione. Era stata la Lega di A a guidare la rivolta contro il ministro Spadafora dopo la decisione di riaprire al tennis: «Il calcio merita rispetto – ha detto il presidente Dal Pino a Radio Deejay – bisogna pianificare le cose dialogando. A luglio abbiamo fatto con i migliori consulenti in circolazione uno studio di 300 pagine su come riaprire gli stadi in totale sicurezza, nessuno ci ha mai chiamato nemmeno per affrontare questo discorso. Il dialogo non è quello che dovrebbe essere. Perché in metro si fa la coda per entrare, e così a scuola, negli autobus, nelle aziende e perché invece allo stadio non ci può essere una persona seduta con cinque posti vuoti intorno? Qual è il problema in uno stadio di 40, 50, 70mila persone? Bisogna solo sedersi e pianificare». Nel protocollo preparato da Lega e Figc due mesi or sono vengono illustrate le misure – ottimistiche – per ammettere negli stadi un numero di spettatori da 30mila in giù: «È ipotizzata la riapertura parziale in massima sicurezza degli stadi – spiega l’ad della Lega, De Siervo -, descrivendo le modalità attuative di ingresso, permanenza e deflusso dei tifosi». Fonte: Il Mattino