Bellinazzo:”La Serie A ha bisogno di rifondarsi, con nuovi stadi e nuovo format”

A Radio Marte  è intervenuto il giornalista  Marco Bellinazzo, parlando del tema playoff e rifondazione per la Serie A:
“Un milione di perdite al giorno per la Serie A? Sono anni che la Serie A accumula perdite e di conseguenza debiti globali che superano i 4 miliardi. Una cifra enorme e solo in parte giustificata. Le rose e gli ingaggi assorbono l’85% percentuale di ciò che i club incassano dagli stadi e dai diritti tv. Gli altri costi operativi necessitano quindi o di debiti o di plusvalenze, che a volte sono buone e altre volte un po’ operazioni a livello contabile. Nonostante questo abbiamo una perdita che ora andrà ad aggravarsi ulteriormente.
Plusvalenze? Ci sono una serie di parametri contabili che dovrebbero esigere più trasparenza e veridicità nei conti. Il tema complesso è che, a differenza di qualsiasi strumento aziendale, come una macchina che può essere venduta a un certo pezzo sul mercato nonostante prezzi analoghi, nel caso dei calciatori – cioè beni strumentali dell’azienda – il prezzo è determinato dalle condizioni di mercato, anche a seconda di chi li va a comprare. Ci sono tabelle, riscontri telematici ma i valori che si trovano non sono predeterminabili e non scientificamente determinabili. Non esistono tribunali che possano dire se un giocatore è stato valutato troppo o troppo poco. Questo rende complesso fare certe valutazioni. La UEFA e la FIFA da anni studiano il modo per limitare le plusvalenze ma per ora non ci sono soluzioni.
Playoff in Serie A? Il modello potrebbe ravvivare il campionato italiano. Chiaramente come innovazione è molto complicata di adottare in Italia, anche per i pregiudizi che ci sono per il modo di gestione. Ora c’è bisogno di mettere insieme tante iniziative. Adesso l’economia ristagna, i proprietari sono stati costretti a finanziare sia le loro aziende che i club. La Serie A ha bisogno di rifondarsi, con nuovi stadi e nuovo format e un’attenzione maggiore ai bilanci, quindi a scommettere di più sui giovani”.
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