Bomber Giordano: “Osimhen/Mertens è una coppia da sogno”

Osimhen aggiunge un qualcosa di nuovo per proporre un gioco diverso

Sul primo scudetto del Napoli (1986-1987) ci sono impressi a fuoco i suoi gol. Bruno Giordano è stato il bomber degli azzurri per tre stagioni – dall’85 all’88 – dopo essere diventato grande con la maglia della Lazio, la squadra della sua città. Poi è passato alla panchina e oggi continua a seguire il campionato di serie A con grande attenzione, soprattutto quando si tratta del Napoli. Eccolo ai microfoni de Il Mattino
Da ex attaccante che idea si è fatto di Osimhen, l’acquisto più caro della storia del Napoli?
«Ha tante qualità, a partire da quella fisiche e negli spazi ampi diventa inarrestabile. Per certi versi mi ricorda Weah. Poi è chiaro che ha 21 anni e arriva in una piazza molto importante come Napoli. Bisogna dargli tempo: non aspettiamoci da subito che sia Careca».
Come lo vede nel Napoli di Gattuso?
«Aggiunge un qualcosa di nuovo per proporre un gioco diverso. Diventa un’arma micidiale quando soffri nella tua area e devi ripartire in contropiede. Con lui ti bastano due passaggi, lo lanci in velocità e punta la porta. Una soluzione diversa visto che negli ultimi anni gli attaccanti del Napoli avevano caratteristiche diverse ed erano molto bravi nello stretto come Mertens o Insigne».
A proposito di Mertens: il belga può giocare in tandem con Osimhen?
«Sicuramente sono compatibili in un 4-2-3-1. Perché Dries può giocare alle sue spalle. Ma se Gattuso dovesse andare avanti con il 4-3-3 non possono coesistere».
Perché?
«Mertens è un giocatore molto diverso da quello che è arrivato in Italia nel 2013. Non me lo immagino più sull’esterno. Certo, lo può fare: ma se lo metti lì perdi un giocatore che oramai ha il gol nel sangue. Oggi Mertens è un centravanti vero. E poi a 33 anni le capacità di corsa per fare tutta la fascia non sono le stesse».
E poi c’è Petagna che si è presentato con un gol e due assist in 23 minuti nell’amichevole contro il Pescara…
«È un attaccante con caratteristiche ancora diverse rispetto a Osimhen e Mertens».
Ovvero?
«È bravo nel far salire la squadra e poi difende bene il pallone. È un attaccante che gioca molto per i compagni. Osimhen è un terminale, Petagna sa fare anche assist. Detto questo, il Napoli giocherà una stagione lunga e sarà impegnato su più fronti dove tutti saranno importanti».
E allora veniamo subito alla stagione: domenica chi si aspetta di vedere titolare a Parma?
«Osimhen e Mertens».
Insieme dal primo minuto?
«Osimhen è stato l’acquisto più importante dell’estate e non puoi lasciarlo fuori, devi dargli la possibilità di esprimersi e sbloccarsi. Se entra a 15′ dalla fine e non segna può diventare un problema. Invece in 90′ può far vedere le sue qualità. Quindi 4-2-3-1 con Mertens che gli può dare una mano. Sei il Napoli, a Parma ti puoi permettere di giocare con entrambi».
Dzeko alla Juve e Milik alla Roma: questo giro la convince?
«Ci guadagnano tutti. La Roma prende un giocatore importante che in prospettiva può ripercorrere le orme di Dzeko mentre il bosniaco alla Juve può essere la spalla ideale per Ronaldo: sa dialogare e sa riempire l’area. È bravo negli assist e sa sottrarsi alla marcatura». Fonte: Il Mattino

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