Gattuso con il problema della mediana che è in alto mare. Il campionato è oramai alle porte. Si comincia sabato pomeriggio con Fiorentina-Torino, poi a seguire tutte le altre, con i tre posticipi del 30 settembre (Benevento-Inter, Lazio-Atalanta e Udinese-Spezia). Tutto pronto per ripartire. Anzi, non tutto. Perché se è vero che il campionato ricomincia, è altrettanto vero che è il calciomercato resta aperto fino al 5 ottobre, ovvero dopo 3 giornate dalla prima giornata. Non esattamente il massimo, visto che ci sono ancora tantissime trattative in atto, e molte ancora non sono nemmeno iniziate. Mai come in questo momento le 20 squadre di serie A sono tanti cantieri a cielo aperto. Perché la stagione 2019-20 è finita praticamente a metà agosto e dopo nemmeno un mese si torna in campo. Chi – come nel caso del Napoli con Osimhen – è riuscito a chiudere trattative importanti già prima della fine del campionato scorso, si trova in leggero vantaggio, mentre per altri club la situazione è tutt’altro che semplice. Da questo punto di vista anche l’operazione Rrahmani chiusa a gennaio con il Verona è la dimostrazione della visione a lungo raggio del Napoli che rispetto alle altre ha saputo portarsi avanti con il lavoro. Su tutti spicca il caso della Juventus che ha cambiato l’allenatore e nell’arco di poche ore ha sostituito Sarri con l’esordiente Pirlo, avendo così ancora meno tempo per pianificare stagione e mercato. Inter e Milan, invece, sono state fino all’ultimo con l’allenatore in bilico, per poi confermare sia Conte che Pioli. Fonte: Il Mattino