A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Gaetano Fontana, allenatore ed ex giocatore del Napoli.
“Allenatore del Napoli in futuro? Innanzitutto prendo la patente, poi vedremo se avrò la macchina e se sarà buona. Le partite di calcio sono fatte da mille sfaccettature, l’importante però è prendere il patentino. L’allenatore una volta era la prima voce, oggi se si lascia un giocatore che per la società può rappresentare una forza futura sei fregato. Cadono tutti i principi tattici, metabolici, organizzativi. Siamo sempre figli del risultato. Non si tratta di discutere se un allenatore è bravo o no, bisogna capire quanto riesce a durare.
A Parma con il 4-3-2-1? Al momento sembra che Gattuso non abbia alternative, c’è comunque la necessità di cambiare di partita in partita e nella gara stessa. Bisogna prevedere una costruzione dal basso per dare diverse soluzioni e togliere riferimenti agli avversari. Al giorno d’oggi bisogna variare, c’è uno studio abbastanza meticoloso per cui tutti sanno di tutti. Davanti sembra che la scelta sia obbligata, decentrare un po’ Mertens e dare più chance a un attaccante più fisico e strutturato. Ovvio che oggi parliamo di teoria, poi si muoverà la palla per i tre punti e lo scenario cambierà completamente.
Osimhen, come farlo emergere durante la partita? Diventa sempre più necessaria la costruzione dal basso, è fondamentale con giocatori del genere. Bisogna tirare fuori gli altri dalla loro metàcampo sfruttando poi le caratteristiche di giocatori come Osimhen. Se si gioca con il palleggio questi spazi si vanno ad annullare, servono giocatori forti e un portiere che sappia giocare”.