LIMITE POLITICO
Come era: Non c’era possibilità per nessuno, amministratori e costruttori, di “scavalcare” le Soprintendenze.
Come è: Il secondo comma dell’emendamento è il vero punto di snodo. Il ministero dei Beni Culturali può indicare gli elementi da salvare, ma potrebbe non bastare. Gli aspetti architettonici e storici passeranno sempre in secondo piano se la conservazioni dei “pochi elementi” indicati pregiudicassero la realizzazione di un impianto che deve rispondere ad altri parametri: sicurezza, capienza, rispetto delle norme fissate dall’Uefa e sostenibilità finanziaria della struttura. In pratica, la società non dovrà essere costretta a realizzare uno stadio-mostro, che nasca da un compromesso tra museo e modernità, se questo dovesse rovinare il progetto o costringere il costruttore a spendere più soldi. Fonte: CdS