La “signora” in rosso – La radiografia del bilancio della Juventus è spietata: ricavi in calo

Juve, profondo rosso. I bilanci al tempo della pandemia riflettono in maniera inequivocabile la sofferenza generata dal coronavirus e di una crisi ancora in corso. I risultati dell’esercizio 2019-20, chiusosi al 30 giugno scorso, approvati ieri dal Consiglio di amministrazione del club bianconero, cristallizzano una perdita di 71,4 milioni, in aumento di 31,5 milioni rispetto ai – 39,9 milioni dell’esercizio precedente. Si tratta della terza chiusura negativa consecutiva, dopo i -19,2 milioni del 2017-18. L’impatto del Covid si evidenzia nel fatturato: i ricavi, al lordo delle plusvalenze, ammontano a 573,4 milioni, in calo rispetto ai 621,4 milioni del bilancio precedente (-48 milioni). Calano anche i costi, a quota 414,1 milioni dai 458,5 milioni dello scorso esercizio, mentre l’indebitamento tocca i 385,2 milioni, in diminuzione rispetto ai 463,5 milioni di un anno fa ma in crescita rispetto alla semestrale di dicembre, quando era sceso a 326,9 milioni, grazie all’incasso quasi integrale dell’aumento di capitale. «La diffusione su scala mondiale della pandemia da Covid-19 – sottolinea la società – ha causato una crisi globale, senza precedenti, con gravi conseguenze che hanno avuto ripercussioni anche nel settore sportivo. Alcune componenti economiche sono state influenzate dalla diffusione del coronavirus e dalle conseguenti misure restrittive per il suo contenimento che hanno comportato la sospensione delle competizioni calcistiche, la loro ripresa a porte chiuse a giugno 2020 e il differimento del termine della stagione sportiva al 31 agosto 2020».

EFFETTI. Gli effetti principali si trovano nella contrazione dei ricavi. La Juventus rileva che tali misure «oltre a non aver consentito per alcune settimane l’apertura al pubblico del museo e dei negozi (questi ultimi rimasti chiusi dal 9 marzo fino al 17 maggio 2020), con conseguente impatto sui ricavi da merchandising, non hanno permesso di disputare le partite con la presenza del pubblico, con il conseguente calo dei ricavi da gare ed il rimborso pro-quota degli abbonamenti standard, nonché dei biglietti già venduti. Tale sospensione ha determinato inoltre un effetto contabile di decremento sui ricavi da diritti Tv sull’esercizio». Tradotto in numeri: i ricavi da gare ammontano a 49,2 milioni (rispetto ai precedenti 70,6 milioni), i diritti Tv e i proventi media calano a 166,3 milioni dai precedenti 206,6 milioni, i ricavi prodotti e licenze scendono a 31,7 milioni da 44 milioni mentre gli altri ricavi diminuiscono a 24,5 milioni dai precedenti 34,1.

ACCORDO. Per attutire l’impatto negativo della pandemia, il club bianconero aveva raggiunto a marzo un’intesa con i calciatori per la riduzione degli ingaggi di quattro mensilità, che ha portato un risparmio di circa 90 milioni. Ciò non è comunque stato sufficiente a riportare in equilibrio la gestione. «L’incremento della perdita dell’esercizio – si legge nella nota del club – deriva da minori ricavi operativi per 62,8 milioni, maggiori oneri da gestione diritti calciatori per 15,6 milioni, maggiori ammortamenti e svalutazioni per 25,8 milioni, maggiori altri ammortamenti per 5,7 milioni e maggiori oneri finanziari netti per 2,4 milioni». Il futuro è ancora nebuloso: «Il permanere della crisi sanitaria globale acuisce il clima di incertezza economica e sportiva. Allo stato l’esercizio 2020/2021 è previsto in perdita». Fonte: CdS

 

 

 

 

 

 

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