“Il Mattino” su Napoli/Pescara “Osimhen frena e Petagna vola con un gol e 2 assist”

Napoli/Pescara (4-0)

Succede sempre così: tutti a guardare l’uomo più atteso e poi a rubare l’occhio è l’ultimo arrivato. I riflettori del San Paolo aspettavano solo di illuminare lui, ma dopo i 6 gol nelle prime due amichevoli Victor Osimhen rimane a secco. La buona notizia è che quella di ieri è stata l’ultima (e anche unica) gara non ufficiale giocata a Fuorigrotta, e magari il nigeriano ha pensato bene di battezzare l’erba di casa sua quando i gol saranno pesanti per davvero. Al suo posto ci ha pensato Petagna che si è presentato con due assist e un gol in mezz’ora

LA PARTITA-Castel di Sangro e le amichevoli con i dilettanti dell’Abruzzo sono già un lontano ricordo, perché il Pescara di Oddo – arrivato in panchina dopo aver perso i playout alla guida del Perugia – è una squadra giovane che ci mette la giusta voglia, quella che basta per far paura al Napoli con Belloni (parata di Meret) e Galano (palo). In difesa, invece, c’è ancora molto la lavorare per l’allenatore ex compagno di Gattuso. Anche per questo il Napoli ha più di qualche rimpianto nel primo tempo quando gli affondi di Osimhen e Lozano non fanno male.

LUCI E OMBRE-Al netto di un attacco del Pescara che non può essere paragonato a quelli da Champions, spicca la bella prova di Rrahmani che ci mette personalità negli anticipi e nelle chiusure al fianco di un Koulibaly. Non serve il microscopio per capire che il Napoli è ancora un cantiere a cielo aperto. Perché le idee che Gattuso ha impresso nella passata stagione sono state salvate nell’hard disk, ma il progetto dell’allenatore è quello di fare un aggiornamento del sistema. Demme resta il perno del centrocampo e la gran parte dei palloni passano dai suoi piedi, ma Gattuso vorrebbe qualcosa in più dai due incursori ai suoi lati: Zielinski lo fa – e anche bene, come dimostra il gol del vantaggio – mentre Fabian fatica a trovare il ritmo per entrare in partita.

LAVORI IN CORSO-A proposito di cantiere aperto: la novità più interessante è quella del secondo tempo, quando Mertens prende il posto di Politano e si piazza largo a destra. L’esperimento dura poco più di 10 minuti, perché con l’ingresso di Luperto e Ciciretti per Fabian e Zielinski il modulo cambia in 4-2-3-1 con Luperto nell’insolita posizione di mediano in coppia con Demme e Mertens alle spalle di Osimhen. I tre davanti (ai quali si è aggiunto Ciciretti a destra) si cercano e si trovano che è un piacere. Osimhen viene lanciato sullo scatto, ma è sempre troppo precipitoso nella conclusione o nel controllo e finisce col perdere l’attimo giusto per uccidere la partita. Il killer instinct, invece, non manca a Ciciretti che raccoglie un assist a porta vuota di Petagna (al primo pallone toccato dopo aver presto il posto di Osimhen) e lo spinge comodamente in rete.

GIGANTE BUONO-A proposito di assist, l’imbucata di Insigne per Petagna in occasione del raddoppio sarebbe da registrare e mandare in loop in tutte le scuole calcio d’Italia, perché con la coda dell’occhio vede il compagno e con un tocco delizioso gli serve il pallone. Ma Petagna è la vera chiave della partita. Due palloni giocati e altrettanti assist vincenti per i compagni: dopo Ciciretti, infatti, ne approfitta Mertens che dall’altezza del dischetto del rigore infila il pallone del 3-0. L’attaccante acquistato a gennaio e arrivato alla corte di Gattuso dopo 6 mesi di prestito alla Spal, dimostra in pochi minuti di potersi giocare le sue carte in azzurro. Perché non è il classico centroboa statico, ma un gigante buono che apre spazi preziosi e incarta regali generosi per i compagni che sentitamente ringraziano. Nel finale arriva anche il gol, giusto premio per Petagna che non avrebbe potuto presentarsi al San Paolo con un biglietto da visita migliore dopo le ultime settimane passate tra Covid e quarantena lontano dai campi. Domani azzurri di nuovo in campo a Lisbona, amichevole con lo Sporting. Fonte: Il Mattino

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