Nel corso di Radio Marte, durante il programma “Si Gonfia la rete”, condotto da Raffaele Auriemma, è intervenuto l’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani. “Private equity? A livello di percorso di vita ho esperienza nel settore dei diritti tv, per oltre 20 anni ho fatto l’AD a Mediaset con delega allo sport, poi al Milan e poi vice-presidente di Lega, quando 10 anni fa divennero centralizzati i diritti. La media company mi trova totalmente d’accordo anche a livello giuridico. La Lega Calcio è un’associazione non riconosciuta, si risponde con il patrimonio personale. I diritti del campionato 2020/2021 sono già stati venduti, ora ci sono tre squadre che non erano in Serie A l’anno scorso. La decisione di fare questa cosa favorisce chi è in A quest’anno ma sfavorisce chi sarà in Serie A l’anno prossimo. Impossibile pensare che qualcosa che si riferisce al prossimo campionato possa dare beneficio a chi gioca questo campionato. In questi 10 anni di diritti collettivi ben 35 squadre hanno disputato la Serie A. Non si parla di leghe chiuse americane, lì è facile. Qui arrivano ogni anno 3 soggetti. La Serie A di quest’anno con diritti televisivi già venduti fa una media company e incassa soldi per qualcosa che parte dall’anno venturo. Tra queste 35 società ci sono società che non giocano più in A, altre che sono fallite, immagino i curatori fallimentari cosa faranno. La letterina non risolve nulla, il problema non è stato approfondito. Il problema non sono i fondi ma come la lega distribuirà i soldi. Quanto contano i collaboratori nel successo delle squadre? Io in questi discorsi non ci voglio entrare. La mia comunione di vita con Silvio Berlusconi non è stata solo nel calcio, gli ho venduto il 50% della mia elettronica industriale, c’è stata l’avventura nelle telecomunicazioni. Dopo tanti anni al Monza, di cui ero proprietario, mi ha portato al Milan. Non posso fare dirigenti di altri club, sono legato a lui. Ora sono ritornato nella squadra della città dove sono nato. Non voglio giudicare nessuno e non mi addentro nelle cose altrui. Ancelotti? Unica persona al mondo che ha vinto due Champions League da giocatore e due da allenatore, è qualcosa di unico. Carlo per me è come la Madonna: non si discute. Gattuso allenatore? Rino è un ragazzo straordinario, è arrivato da noi nel 1999 che aveva 21 anni. Lui è una persona straordinaria e ha fatto benissimo da calciatore con questa sua voglia e determinazione. Nel 2005 ci fu la sconfitta di Istanbul, Gattuso arrivò e disse di voler andare via perché il dolore era troppo forte. Io l’ho rinchiuso in una stanza lasciandolo lì per una giornata intera, con il papà di Rino che mi dava ragione. Poi abbiamo trovato, solo 2 anni dopo, in finale il Liverpool e lo battiamo, giocando peraltro molto peggio. COVID-19 e la positività di De Laurentiis? Gli faccio molti molti auguri. Conseguenze sui campionati? Speriamo di no. Io sono in isolamento volontario, ho fatto un tampone due volte e sono sempre negativi, sto benissimo ma li ho fatti perché sono stato a cena con Berlusconi. In Francia sei libero dopo 7 giorni, qui 14. Berlusconi sta molto meglio, lo sento tutti giorni. Nella sfortuna lui ha avuto la fortuna di aver preso la malattia in settembre e non marzo, altrimenti sarebbe morto. La vita è tutta così”.
La Redazione