Si legge su TMW che al convegno “Ricostruire: La parola alle imprese”, presenti Wall Street Italia, Regione Abruzzo, Comune di Castel di Sangro ed SSC Napoli, tra gli altri, ha preso la parola Aurelio De Laurentiis: “Non esiste politica senza economia. In Italia si fa politica senza pensare all’economica. La recessione va avanti dal 2007. E lo sapevamo dal 2005. Non c’è vision. Io ricordo che presi il Napoli senza sapere nulla di calcio. Ma l’industria del cinema è una delle più complesse. Con competenza mondiale. C’era Profumo all’Unicredit. Mi disse: “..Cosa fai? Ti do tutto quello che vuoi. Quanto vuoi. Per i film in america. Ma il calcio no. Tu pensa che siamo interisti. E non gli abbiamo dato 1 euro a Moratti”. Ma mi ascoltò. E poi mi disse: “Hai ragione, ma il comitato è in vacanza”. E misi miei soldi personali per prendere il Napoli. E non me ne sono mai pentito. Ed ho avuto ragione. Napoli un’oasi anche finanziaria? Il calcio italiano va rivisitato con regole diverse. Il campionato deve essere prioritario. Ed invece sembriamo dipendenti dell’uefa. Ceferin esiste in funzione dei paesi e dei club. Non noi in sua funzione. Ora c’è il problema che in Francia e Spagna sono tornati i focolai. Il problema è di capire se dobbiamo lavorare per la nazionale di Mancini. O per i tifosi napoletani. La Juve per i tifosi juventini e così via. Poi ci sono gli stadi chiusi. E quindi un’auto-castrazione. La Figc aspetta la Lega, cioè noi. I club non sono capaci di decidere. I 20 club, tranne il Napoli, hanno collezionato 3 miliardi di debiti. Questo va bene? Per la Figc non sarebbero neanche ammissibili. Ma poi il povero Gravina dice: cosa devo fare? Non partiamo? Solo quattro squadre dovrebbero iniziare? Io ero l’unico che mi battevo per i 5 cambi. Prima ancora per la panchina. Si mandavano i giocatori pagati in tribuna, durante le partite.
Poi c’è il fair play finanziario per chi fa le coppe. Gli altri 13 non partecipano. E su molte scelte vai in minoranza in assemblea. Io ho sempre immaginato cosa voleva il pubblico. Di 400 film ringraziando il cielo non ne ho sbagliato uno. Di 20 società, la mia è l’unica non indebitata. Anzi ha una riserva di liquidità notevole. In un contesto comunque difficile. Perché se lavori in modo corretto, porti a casa i risultati. In primis più che ricostruire, bisogna rifondare. A partire dall’unione del territorio. Parlare di Italia e non di regioni. Perché il sud deve sempre sentirsi inferiore a Milano? La nuova capitale d’Europa? L’abbiamo visto come lo è stata! Noi guardiamo sempre avanti, ma da 20 anni troviamo un freno pazzesco. Immagina che nel 2005 avremmo dovuto prevedere la crisi. Che poi s’è aggravata ora col Covid. Il convegno è su come ricostruire le imprese. Ma Confindustria è stata assente. Io quando ci andavo già sentivo cose superate. Ma mi interessava cosa offrire al pubblico. Il massimo in sala ed in tv. Il massimo della popolarità nel calcio, che accomuna tutti. Noi siamo in mano a degli inesperti, degli incapaci. Voi immaginate a scuola se nell’ora di ginnastica uno spiegasse un’ora di tattica di calcio? Per farli appassionare. Mollando i videogiochi, gli ipad? Per non far rintronare questi bambini. Con genitori irresponsabili. L’ho detto a dei genitori del perché dare questi cellulari. La scuola in generale fa acqua da tutte le parti. I politici, per stare in sella per decenni, fanno crescere gli ignoranti. Quei pochi altri, andranno all’estero”.