Nel corso di Radio Crc, è intervenuto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha analizzato la questione degli stadi, per il futuro del nostro paese. “Castel di Sangro è la prova che si può convivere col virus, riapriamo tutti gli stadi d’Italia” “Gli allenamenti e le amichevoli del Napoli aperti ai tifosi allo stadio Patini di Castel di Sangro sono la prova che si può convivere con il Coronavirus. Adesso riapriamo tutti gli stadi d’Italia”. “Lo ammetto non ho seguito nemmeno una partita del campionato dopo il lockdown. Mi rifiutavo di vedere le gare in stadi vuoti. Sembravano dei semplici allenamenti. A Castel di Sangro, invece, si è avuta la dimostrazione che con una capienza ridotta e con tutte le precauzioni per assicurare il distanziamento sociale e gli altri accorgimenti per evitare il diffondersi del contagio, la gente può tornare allo stadio. In attesa che venga testato il vaccino, anche lo sport può convivere col Coronavirus. Basta che lo faccia riaprendo gli impianti. Il calcio senza spettatori non ha ragione di esistere. I contagi stanno salendo in alcune zone della Campania si stanno toccando numeri superiori a quelli registrati a marzo. Però, niente allarmismi. Prima di tutto bisogna sottolineare che adesso la rete di osservazione è molto più efficace rispetto ad alcuni mesi fa. Molti positivi risultano asintomatici. Inoltre il numero dei ricoveri in terapia intensiva è esiguo. Non è il caso di preoccuparsi più del dovuto. Bisogna, invece, continuare a prendere tutte le precauzioni per evitare che i contagi si diffondano ancora di più. Indossare la mascherina, rispettare il distanziamento sociale e fare attenzione alla pulizia delle mani: con questi correttivi, potremo attendere il vaccino in tutta serenità. Chiudere tutto, soprattutto le scuole, non è la soluzione. Con il Covid-19 si può convivere. I napoletani l’hanno dimostrato nella loro città e a Castel di Sangro”. Infine qualche considerazione su Victor Osimhen, il nuovo acquisto del Napoli accolto dai tifosi con grande entusiasmo. “Il feeling che si è subito creato tra Osimhen, nato nella periferia di Lagos, e i napoletani è la conferma che Napoli è la capitale mondiale della battaglia al razzismo. La nostra città è sempre stata fonte di ispirazione per gli artisti ed è sempre stata un palcoscenico molto ambito dai calciatori. Sono sicuro che l’esperienza napoletana di Osimhen sarà un’altra dimostrazione del fatto che la città di Napoli e il calcio mondiale rappresentano un connubio vincente. Invito i tifosi ad avere molta pazienza con Osimhen, che non avrà alcun problema a trovarsi sempre meglio nella nostra città. Anche per questo auspico il ritorno dei tifosi allo stadio. La gente deve poter contribuire in prima persona all’exploit di un grande campione”.
La Redazione