Esperti, meno esperti, giovani, talentuosi. E’ il mercato degli attaccanti. I nomi in circolazione sono i loro: Dzeko, Higuain, Ronaldo, Milik, Ibrahimovic, Osimhen, Lukaku e Immobile. Chi parte, chi resta, chi sogna e chi chiede certezze. Ne parla un attaccante, ne parla Alessandro Altobelli. Lui, “Spillo”, li studia e li confronta quotidianamente, analizzandoli, tranne nel caso di Messi, dove esce fuori il cuore nerazzurro: «Suning lo prenda, ora l’Inter può davvero permettersi di sognare».
Altobelli, partiamo da Dzeko che piace alla Juve. Secondo lei è l’uomo giusto per Pirlo? «Edin è un grande attaccante, uno dei migliori in circolazione, una sicurezza. Ma fatemelo dire: credo che servirebbe più alla Roma che alla Juve. Se dovesse lasciare la Capitale sarebbe un duro colpo per i tifosi giallorossi che l’hanno sempre trattato come un re. Se la Juve prendesse Dzeko farebbe sicuramente un grande acquisto, anche se considerata l’età non può essere l’uomo da cui ripartire per il futuro. Per giocare la Champions, il campionato e la Coppa Italia non bastano solo lui, Dybala e Ronaldo»
Torniamo alla Roma. Se esce Dzeko può entrare Milik. Meglio o peggio per i giallorossi? «Milik è uno di quegli attaccanti che io considero “decisivi”. Sa fare tutto, è forte di testa, insomma mi piace tanto. È più giovane di Dzeko, però sinceramente tra i due fossi Fonseca mi terrei il bosniaco. Un cambio così non lo capisco molto»
Osimhen al Napoli è un colpo da 50 milioni. Li vale secondo lei? «La cifra è davvero alta, forse esagerata. Però mi dicono che somiglia a Lukaku e allora sarebbe un affare. Certo, se De Laurentiis ha speso tutti questi soldi un motivo ci sarà…»
A proposito di Lukaku, come giudica la sua prima stagione? «Conte l’ha voluto a tutti i costi e vedendolo giocare ho capito il perché. Antonio ha avuto ragione, Lukaku è straordinario. È stata la sorpresa più bella del calcio italiano non soltanto per i gol segnati. Nel giudizio mettiamoci anche le giocate, l’attaccamento alla società, il rispetto per i compagni, l’amore per i tifosi»
Immobile invece può ripetersi? «Ciro è un giocatore da 20-30 gol a campionato. Datemi retta: se resta alla Lazio questo bottino è assicurato ogni anno. Non credo abbia altro da dimostrare dopo aver vinto la scarpa d’oro»
Da attaccante ad attaccante: perché Ibrahimovic sa essere ancora così decisivo a 39 anni? «Nel calcio servono giocatori seri, con voglia di allenarsi e che vogliono migliorarsi di giorno in giorno. Gente con personalità, carisma e classe. Ibra ha tutte queste caratteristiche ed è il motivo per cui domina. Vale un po’ il discorso di Ronaldo: uno così nasce ogni 10 anni. Se il Milan compie un sacrificio economico e lo tiene, sappia che lo svedese fa compiere a tutti un salto di mentalità. I risultati recenti della squadra di Pioli lo dimostrano»
Da idolo del popolo interista, crede che Messi possa arrivare a Milano? «A marzo, quando si parlava di Lautaro Martinez al Barcellona perché l’aveva richiesto Messi in persona, dissi: “ma perché non viene la Pulce qui? Sai che trio con Lukaku?”. Oggi l’Inter ha una proprietà ricca che può permettersi anche uno come Messi. Spero si avveri la mia previsione, io ci credo ancora»
Fonte: CdS