I RISCHI
Il Napoli torna in campo appena 20 giorni dopo la sfida di Champions con il Barcellona. È il calcio ai tempi del Covid 19. Vuole evitare Gattuso di esporre a brutte figure i suoi ma la cosa più importante è scongiurare accidenti fisici. Però è una gara speciale, c’è poco da fare: perché davvero si tratta dell’unica verifica attendibile da qui a 14 giorni. E considerando che il 19 settembre (salvo ripensamenti) inizierà il campionato, una volta tornati alla base Insigne, Mertens e soci avranno appena 6 giorni per prepararsi al via. Dunque, oggi gli azzurri dovranno sperimentare a che punto sia il progetto di conversione della linea offensiva, ammesso e non concesso che Gattuso viri verso qualcosa di diverso dal 4-3-3. Inutile attendersi indicazioni vere sul Napoli che verrà dai due match di questo pomeriggio, di sicuro però saranno due partite in cui Gattuso capirà le condizione atletiche di Osimhen che, più di tutti, viene da un lockdown totale. Gattuso non è un allenatore impaziente e sa che da questo pomeriggio non arriveranno risposte definitive ma solo degli indizi. Diciamo una traccia. Poi vedrà andar via, uno dietro l’altro Mertens, Elmas, Hysaj, Mario Rui, Fabian Ruiz, Zielinski, Milik, Lobotka, Insigne, Di Lorenzo e Meret. Ne resteranno, in ogni caso, ben 25, più che sufficienti per continuare a lavorare sodo. Fonte: Il Mattino