Dentro ad un sistema di gioco si nascondono le variabili più semplici. O anche le più complesse. Gattuso ha in testa un calcio, il 4-3-3, che ha avuto modo di elaborare e ritoccare, per darsi un equilibrio. Facendolo diventare qualcosa che gli somigli molto in fase di non possesso. E sintetizzabile con il 4-1-4-1. E’ stato un modello di riferimento per uscire dalla crisetta di identità di febbraio. Dopo la sconfitta contro il Lecce. Poi è rimasto, come collante difensivo. Il desiderio di palleggiare ha riaperto al tridente classico. E adesso che c’è Osimhen, il compromesso sarebbe il 4-2-3-1. Da sostenere con una adeguata copertura. A destra, soprattutto. Per non rischiare di ritrovarsi in inferiorità. Fabian o Elmas e anche Zielinski, hanno nelle corde la capacità di cambiare la struttura. Senza alterarla. Perché quando il Napoli avrà il pallone, il sogno è di attaccare con parecchi uomini. Fonte: CdS