Bergomi: “Che rammarico il Napoll, poteva eliminare il Barcellona”

La Coppa 2020 nell’analisi dell’opinionista di Sky
La differenza l’hanno fatta la condizione fisica e le scelte. Quelle nella programmazione della stagione, più che quelle nel post lockdown. Giuseppe Bergomi, da anni opinionista di punta di Sky, non ha dubbi sui verdetti della Champions League che domani celebrerà semifinali prive di grandi favorite come Real Madrid, Juventus, Barcellona e Manchester City, ma con in corsa outsider temibili come il Lipsia e il Lione. 
Bergomi, sorpreso che a contendersi la coppa europea più prestigiosa siano da una parte Bayern e Lione e dall’altra Psg e Lipsia? «Da quello che ho potuto vedere, mi sembra che siano verdetti giusti e con un comun denominatore: chi ha giocato meno negli ultimi 2 mesi stava meglio fisicamente e ha passato il turno. Non a caso sono rimaste in corsa due formazioni tedesche e due francesi: hanno avuto modo di prepararsi al meglio a questo appuntamento, riposando bene, e hanno sfruttato l’occasione». 

Partiamo dall’en plein delle francesi. «Il Psg andava a mille contro l’Atalanta che di solito in Italia metteva sotto tutti sul piano della corsa e dell’intensità. Neymar era impressionante per come superava agli avversari e per come andava anche a pressare. Mai visto così. Anche il Lione però mi ha stupito: dopo 10′ ho detto che per Guardiola sarebbe stata durissima perché gli uomini di Garcia arrivavano sempre primi sulla palla».  

Il ko di Guardiola segna la fine di un’epoca? «Guardiola in questa Champions non mi è piaciuto: si è adeguato alla difesa a tre dei francesi con Fernandinho sul centro-destra e ha piazzato Sterling punta centrale che dà il meglio quando parte largo… Mah, non ho capito il perché di certe scelte: quando hai De Bruyne, Gabriel Jesus e tutti questi talenti devi metterli in condizione di rendere al massimo, non cambiare il tuo 4-3-3». 

Sia schietto: Pep ha smarrito il… tocco magico che aveva a Barcellona? «Più che il calcio di Guardiola hanno perso le scelte dei dirigenti del City. Lui deve migliorare la fase difensiva con elementi all’altezza perché là dietro il City è troppo fragile, ma quando puoi scegliere, devi comprare bene». 

Ancora più fragile è il Barcellona che ne ha presi 8 dal Bayern: una sconfitta mortificante che resterà nella storia blaugrana. «Per me il Barça era sfavorito anche prima della partita perché Frick ha fatto un grande lavoro, ma certo non mi aspettavo che la gara finisse così. Il Bayern gioca un calcio pazzesco, con la linea altissima, e dopo che non è andato sotto quando ha concesso certe occasioni nei primi 20′, era chiaro che avrebbe vinto. Se in questo momento non hai la forza fisica per reggere l’urto dei tedeschi e dei francesi, il risultato finale è scritto». 

E’ finita un’era anche a Barcellona? «Lì cambieranno allenatore, ma pure in questo caso gli errori sono dei dirigenti: se hai Messi, puoi prendere Griezmann che finisce per pestargli i piedi? E se hai Busquets, puoi svenarti per De Jong? Bisognerebbe costruire meglio le squadre quando si hanno tutti questi soldi altrimenti le magagne vengono fuori».  

Dai perdenti ai vincenti: il primo applauso per Garcia. «Sembrava che in Italia avesse fallito perché era arrivato dietro la Juve, ma lui è bravo e ha fatto bene. Il Lione è una tipica squadra italiana che gioca 3-5-2: ti lascia il possesso palla, ma poi riparte e ti fa male. Merita grandi complimenti».

Il secondo applauso va a Nagelsmann e al Lipsia. «Lui invece qualcosa di interessante lo ha mostrato perché difende a 4 e imposta a 3. Mi sembra che abbia delle belle idee e il fatto che il Lipsia sia in semifinale non è certo casuale: se elimini il Tottenham e l’Atletico, vuol dire che hai delle qualità e giochi a calcio».  

Questa Champions rimarrà un “unicum” oppure anche in futuro le grandi dovranno tremare contro le sorprese? «La formula delle Final Eight con gara secca e il fatto che si giochi in agosto, dopo campionati che non sono ripartiti o sono finiti a giugno, agevola qualcuno e sfavorisce altri. Quando tornerà la formula classifica e gli incontri di andata e ritorno, ci sarà più… normalità nei risultati». 

Chi sarà la “regina” del Portogallo? «Il Bayern Monaco, ma un’eventuale finale contro il Psg sarà più equilibrata del match tra i tedeschi e il Barcellona» 

Guardando le semifinali, le italiane possono essere rammaricate? «Delle tre soprattutto il Napoli che poteva eliminare il Barça se avesse fatto meglio all’andata. L’Atalanta ha fatto il massimo, mentre la Juventus, non avendo giocato bene tutto l’anno, non poteva far miracoli in Champions quando non aveva Dybala». 

L’Inter in Europa League può regalare una soddisfazione all’Italia? «Conte ha trovato la squadra “giusta”, quella che aveva in mente. Aveva provato dopo il lockdown a rimettere tra i titolari Eriksen, ma è tornato al 3-5-2 che è il suo marchio di fabbrica. Ha risistemato la difesa che ora subisce poco e secondo me contro lo Shakhtar è favorito perché gli ucraini hanno qualità e palleggio, ma concedono molto. E siccome Lukaku sta bene…».
Andrea Ramazzotti (CdS)
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