Roby Insigne: «Finalmente in A, una gioia immensa». Poi scherza con Lorenzo

Un campionato di A per brillare di luce propria, per gridare a tutti che lui è Roberto Insigne, non solo il fratello di Lorenzo. Senza nulla togliere al “Magnifico” che confeziona sogni azzurri (per il Napoli e la Nazionale), Robertinho, come ormai lo chiamano i tifosi giallorossi, promette di ricalcare le orme del fratello e di sfidarlo a singolar tenzone quel giorno in cui Benevento e Napoli si ritroveranno faccia a faccia. Lo ha detto con quell’aria scanzonata la sera della festa al Teatro Romano: «Gli ho appena mandato un messaggio, gli ho detto di prepararsi bene per la prossima stagione».  

 

UN RITORNO DA APPLAUSI

Non aveva cominciato con gli stessi slanci dello scorso campionato, gli erano mancati i gol e quelle intuizioni geniali. Ma ha saputo aspettare il suo momento senza lasciarsi andare e quando Inzaghi gliene ha dato l’occasione, lui si è ripreso «tutto quello che era suo». «Davanti aveva un giocatore forte come Kragl – spiega SuperPippo – e ci sta che abbia dovuto attendere il suo momento. Ma quando gli ho dato l’opportunità lui non se l’è lasciata sfuggire». La sera di Cosenza, il 9 febbraio, qualche settimana prima del lockdown, non la dimenticherà mai: il tedesco era infortunato, toccò a lui scendere in campo. E non si fece trovare impreparato. Con la Strega in dieci, lui estrasse da cilindro una di quelle giocate che hanno fatto innamorare di sé i tifosi: sinistro a giro dallo spigolo destro e ragnatela tolta proprio nel sette del portiere calabrese.

COME UN INCANTESIMO

Era il secondo gol stagionale, ancora poco per rimettersi in carreggiata con il campionato precedente. Ma da quel momento, Robertinho non ha più sbagliato una partita: ha fatto centro cinque volte nelle successive sei partite e ha posto il sigillo finale la sera di Ascoli. Un campionato splendido quello del Benevento, che regala un Insigne in più al torneo di serie A. «L’avevo capito subito che sarebbe andata bene, sin da Pinzolo quanto ci siamo ritrovati dopo quel playoff maledetto contro il Cittadella. Col mister si è respirata subito un’altra aria e ognuno di noi ha saputo trarre il meglio da se stesso». Vincere è bellissimo in qualsiasi piazza, ma Roby dice che farlo a Benevento ha significato per lui qualcosa di eccezionale: «Ci volevamo rifare per quello che era accaduto l’anno scorso, sono strafelice di aver vinto il campionato qui». 

LA SERIE A

L’ha appena sfiorata nel corso della sua carriera, con quella maglia azzurra che è stata sempre il suo sogno: stagione 2012-13, Mazzarri dice «Ragazzo vai in campo». E lui gioca gli ultimi minuti di Napoli-Palermo. Finisce 3 a 0 e l’ultimo gol lo segna Christian Maggio, il suo attuale capitano. Un segno del destino, probabile che sfidi il suo Napoli proprio insieme a Superbike in un cocktail di emozioni che sarà difficile contenere. Ci pensa, lo sogna, lo desidera fortemente quel giorno. Lui di qua in giallorosso, Lorenzo dall’altra parte con la maglia azzurra sulle spalle: come una favola, tutta da scrivere, ma il cui finale da libro cuore è già assicurato. Fonte e foto CdS

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