Perché se manca la finalizzazione, bisogna trovare chi la butti dentro. Sono arrivati Petagna e soprattutto Victor Osimhen, l’acquisto più costoso della storia del Napoli. Le statistiche della punta nigeriana sono chiare: il portale specializzato InstatScout spiega che il suo valore più alto è proprio quello della finalizzazione, seguito da quello della capacità di chiudere un contropiede. Facile comprendere come la ricerca del gioco in velocità, la costruzione dal basso per scattare in avanti, la ricerca del recupero palla alto per partire con una transizione rapidissima siano le basi di un modo di attaccare che ha visto le basi gettate nell’arco di questa seconda parte di annata con Gattuso al timone, ma che non hanno trovato la via del gol. La punta acquistata dal Lille ha la capacità di svariare su tutto il fronte offensivo, mostrando la capacità di partire anche dal cerchio di centrocampo, scambiando rapidamente con i compagni per poi attaccare la profondità. Palla dentro-palla indietro-palla nello spazio: il mantra di marca sarriana potrebbe esser riproposto sfruttando le capacità di Osimhen non solo di bomber (media di 0.50 gol a gara con una squadra non top con la media di 1.51 tiri a gara), ma non riesce a essere cucitore di gioco attraverso lo scambio nello stretto. In tal senso sarà fondamentale la capacità di accompagnare la manovra da parte degli attaccanti esterni e degli interni di centrocampo, aspetto sul quale Gattuso sta focalizzando la sua attenzione, con un lavoro specifico sulla posizione di Zielinski che, in fase di possesso, tende a piazzarsi in un posizione di trequartista, lasciando a Fabian il ruolo di incursore. Con Petagna cambia la scena, con la prima punta fisica vecchio stampo che serve a sbaragliare le difese più rocciose, soprattutto a gara in corso.Fonte: Il Mattino