CdS – Da dieci anni il difetto del Napoli è il carattere: come colmare il gap…

Semplicisticamente: inseguendo calciatori fatti e finiti, già «temprati» dal campo, dunque infinitamente distanti dalla filosofia del club. Altrimenti, lavorando sulla testa di Zielinski e di Fabian, di Mario Rui e Di Lorenzo, di chi ha avuto meno occasioni per misurare la propria autostima nelle partite in cui i muscoli tremano e la testa divaga. O individuando giovani di talento e di acerbo carisma, a cui però offrire l’autorevolezza del management tecnico».

A. Giordano (CdS)

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