Sospiro di sollievo per Quique Setién, che dopo l’1-1 del San Paolo nel giorno del suo debutto assoluto in Champions League, festeggia il suo primo successo nella massima competizione continentale e, di fatto, salva il suo posto sulla panchina blaugrana. Successo che prolunga l’incredibile striscia positiva interna dei catalani a 36 incontri nella vecchia Coppa Campioni senza conoscere sconfitta. Il Barça, al Camp Nou, non perde dal primo maggio del 2013, data di un desolante 3-0 interno contro il Bayern Monaco, curiosamente il medesimo avversario che lo attende all’appuntamento di Lisbona, il prossimo 14 agosto. «In una partita secca le possibilità sono le stesse per entrambi le contendenti. Il Bayern è una grande squadra. Sono a tutti gli effetti tra gli aspiranti al titolo», la riflessione di un esausto Luis Suarez al fischio finale.
Il Pistolero uruguaiano, che ha siglato il momentaneo 3-0, trasformando freddamente un rigore che gli ha concesso volentieri il fido socio Leo Messi, ha mostrato piena soddisfazione per i quarti, che i blaugrana hanno conquistato per il 13º anno di fila. «Era quello che volevamo. Da due settimane stiamo preparando questa partita contro un rivale che ci aveva complicato terribilmente la vita già nella sfida d’andata e che aveva cominciato benissimo la gara anche qui a Barcellona. Per fortuna abbiamo segnato prima noi e abbiamo guadagnato tanta fiducia, portandoci fino al 3-0 e c’è stato anche un gol annullato a Leo. Nel secondo tempo ci siamo limitati a controllare, riducendo al massimo le occasioni del Napoli». E proprio Messi si è confermato grande specialista degli ottavi di Champions, siglando a metà della prima frazione, il suo 20ª gol al Camp Nou a questa altezza del torneo. Ben 27, tra casa e trasferta, le reti marcate dalla Pulce negli ottavi di Coppa Campioni. Ora il Bayern, e la sensazione di aver chiuso un po’ in affanno, anche a causa dei tardivi cambi di Setién, che in realtà contava su appena 13 elementi della rosa della prima squadra. Sugli spalti si sono visti gli squalificati Arturo Vidal e Busquets, ma non il ribelle Arthur, che a un’ora e mezza dal fischio d’inizio si era presentato ai cancelli della cattedrale balugrana, ma non è stato ammesso perché il suo nome non era inserito nella lista delle 380 persone totali ammesse alla partita.
Fonte: Andrea De Pauli CdS