I ragazzi del suo staff avevano capito tutto: «Ci mandano via»

Qualcuno dei calciatori azzurri che in gran segreto ha continuato a tenere rapporti con lui, in mattinata gli ha scritto per dargli coraggio. Un sms, perché Maurizio Sarri legge solo quelli. Non ha risposto a nessuno. Quando è andato a dormire (si fa per dire, ha trascorso una notte senza chiudere occhio) aveva già l‘appuntamento con Andrea Agnelli alle 10,30. I ragazzi del suo staff avevano capito tutto: «Ci mandano via». E così, con la faccia triste, con la morte nel cuore, Sarri subito dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento, ha voluto comunicare alla sua truppa di fedelissimi dal vivo la decisione.

«Dicono che non sia scattata la scintilla tra noi e la squadra», si limita a sbottare con una smorfia. È lo «sciogliete le righe». C’è un altro anno di contratto e non è detto che Sarri non faccia come Allegri: se ne stia per dodici mesi in santa pace in attesa di tuffarsi in una nuova avventura. Aveva capito da qualche settimana che il suo destino era legato alla Champions: in qualsiasi momento del cammino in Europa, la sua Juve fosse caduta, lui sarebbe stato mandato via. È successo quando neppure lui se lo aspettava, ovvero contro il Lione di Garcia. Ma era solo questione di tempo. Solo il successo della Final Eight di Lisbona avrebbe costretto a fare marcia indietro quei dirigenti bianconeri che ormai non lo sopportano più. Perché come si può cacciare un allenatore che conquista la coppa dopo 24 anni di rincorse mozzafiato. Fonte: Il Mattino

 

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