Il grande dubbio della settimana che ieri è sceso in campo con il Barcellona a una settimana precisa dall’infortunio al tendine dell’adduttore sinistro non esattamente banale rimediato con la Lazio in coda al campionato. Complimenti a lui per la tenacia. «Sapevamo che sarebbe stata una partita molto difficile contro una grande squadra».
Una notte che lui ha fatto di tutto per vivere da protagonista. «Credo che nel primo tempo avremmo potuto fare di più, ma in generale è stata una buona prova. Una buona gara: direi che per tutto il campionato abbiamo provato a giocare da squadra, ma in questa occasione non ci siamo riusciti al cento percento. E’ stato un anno molto particolare, l’andata si è giocata tanto tempo fa e il Barcellona a differenza nostra ha avuto l’occasione di staccare la spina per una settimana: l’anno prossimo cercheremo di ripartire con il piede giusto».
Insigne, poi, passa ad analizzare pregi e difetti della serata del Camp Nou. Che poi sembrano tanto gli aspetti tipici di questo Napoli. «Penso che l’atteggiamento sia stato quello giusto, quello che voleva Gattuso, ma dobbiamo cercare di fare più gol. Ci manca questo: bisogna concretizzare le occasioni che costruiamo, anche questa volta ne abbiamo costruite tante. Dobbiamo migliorare sotto questo aspetto, a cominciare da me. E ora testa all’anno prossimo: vogliamo cominciare nel migliore dei modi e vivere una grande stagione».
CHE RABBIA. Dal capitano all’allenatore. L’uomo che tutto sommato ha chiuso con una Coppa Italia e un’altra soddisfazione: aver rivitalizzato il Napoli. «Brucia perché avremmo potuto vincere: se si leggono i dati si evince che non c’è stata partita, abbiamo creato il doppio rispetto a loro, però se sbagli loro ti puniscono. E’ così: al Camp Nou non puoi addormentarti per mezzora, gliel’abbiamo un po’ regalata e abbiamo pagato un po’ la mentalità e certe scelte sbagliate. Queste partite ci aiuteranno a crescere».
La Redazione