La Serie A chiede l’intervento del CTS per cambiare il protocollo

COSÌ NON SI PUÒ

Nuova stagione con stadi finalmente riaperti, dunque. Ma anche con un nuovo protocollo, che preveda una riduzione della frequenza dei tamponi. E’ questa l’altra richiesta, formulata in parallelo, che trova allineate Federcalcio e Lega. «La nostra speranza è che, alla luce delle condizioni attuali, con il Cts si possa arrivare a definire nuove modalità, che siano attuabili e percorribili. Del resto, con il protocollo attuale è molto difficile affrontare l’intero campionato l’anno prossimo con un tampone ogni quattro giorni».

Peraltro, il problema riguarda sì la serie A, ma soprattutto le altre categorie. Perché l’applicazione delle norme ora vigenti richiede un costo importante, che solo ad un certo livello può essere sostenuto. E, infatti, la Federcalcio ha già messo in chiaro che, senza un nuovo protocollo, per Dilettanti e settore giovanile sarà impossibile riprendere l’attività. E ciò significherebbe continuare a lasciare fermi circa un milione di tesserati. Fonte: CdS

CTSProtocolloserie A
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