Si dice che il calcio sia un gioco stupido per persone intelligenti e quando l’intelligenza calcistica
trova il puro talento… Bhè, li si che esplode la poesia del gioco più bello del mondo. Ed ad interpretare il ruolo più cognitivamente complesso del pallone, nell’Italia U17 della CT Nazzarena Grilli, sono loro: Elisa Mariani, classe 2003, dell’Inter, ed Emma Severini, classe 2003, della Roma. La prima, play maker ambidestra abile nello smistare sfera, nel leggere le diverse situazioni di gioco e nel trovare la porta. Svolge e ricopre la propria carica tattica nel cuore del centrocampo. Vanta un fisico importante, a livello muscolare e scheletrico, che non la limita nella sua peculiare gran resistenza ed in un dinamismo che la porta ad essere onnipresente. Longilinea e tonica, risulta imprendibile in fase di sviluppo, di fraseggio. Ha un carattere ed una personalità in evoluzione, che si stanno plasmando con esperienze vissute su primissimi palcoscenici. Sta acquisendo una determinazione da top player. La seconda, classica centrocampista centrale capace di ripartire ed impostare da dietro, che si assume la responsabilità delle verticalizzazioni a cercare il taglio degli esterni di centrocampo o direttamente la corsa delle punte sul limite del out-side. Se impiegata in altri ruoli, come da centrale di difesa o terzino destro, riesce ad adempiere nel migliore dei modi pure a questo compito tattico. Dotata di tecnica sopraffina, smista sempre di
prima intenzione le sfere che le passano tra i piedi. Potente e rapida, soprattutto nei raddoppi o negli interventi in scivolata a chiudere tutto. Ottima in terzo tempo, in elevazione. Un fisico scolpito e granitico, frutto di una predisposizione naturale ma anche di tanto e duro lavoro, che fa la differenza a contatto con le centravanti avversarie, con le quali si pone letteralmente a sportellate. Insomma due futuri pilastri dell’Azzurro, che regaleranno gioie al tricolore ed al mondo del pallone rosa tutto.
La Redazione